Importanza delle vaccinazioni sia nel cucciolo che nell’adulto, visite ed esami pre-immunizzazione, tipi di vaccini, frequenza dei richiami.
I primi anticorpi che i cuccioli di mammifero ricevono sono quelli contenuti nel colostro, un particolare tipo di latte che la mamma fornisce ai suoi cuccioli nei primi giorni di vita; questi anticorpi non durano, però, per un tempo illimitato, ma scompaiono circa una settimana dopo lo svezzamento, rendendo necessaria la vaccinazione per proteggere dalle malattie infettive (soprattutto di origine virale).
Prima di effettuare qualsiasi trattamento, il veterinario dovrà sottoporre l’animale ad un’attenta visita per verificare il buono stato di salute: in caso contrario, infatti, non solo non si realizzerà una buona copertura anticorpale, ma ci possono essere rischi legati alla stimolazione antigenica legata alla vaccinazione.
Un errore che spesso i proprietari commettono è quello di non far vaccinare i gatti che vivono in casa e che non hanno contatti con l’ambiente esterno; in questi soggetti, invece, proprio per la mancanza di stimoli antigenici esterni, non si creerà un buon pool anticorpale e risulteranno quindi più suscettibili alle malattie.
Le vaccinazioni ed i richiami vengono registrati su un apposito libretto che deve accompagnare l’animale durante viaggi, spostamenti, alloggio in pensioni/alberghi, esposizioni.
Tipi di vaccini
Esistono 3 tipi di vaccini:
- vaccino a virus inattivato: contengono, generalmente, adiuvanti che servono a suscitare una risposta immunitaria abbastanza forte da essere protettivi
- vaccini a virus vivo modificato: generalmente provocano una risposta di quelli inattivati e non utilizzano adiuvanti, ma alcuni possono comportare un ritorno alla virulenza
- vaccini ricombinanti: implicano la ricombinazione di geni; ne esistono 3 tipi (vaccini a subunità, a virus deleti, veicolati da virus) e non contengono adiuvanti
Calendario delle vaccinazioni
Le vaccinazioni di base raccomandate nel gatto sono: panleucopenia (gastroenterite virale), herpesvirus (rinotracheite infettiva), calicivirus e rabbia.
affezione prima vaccinazione seconda vaccinazione richiami
rinotracheite + calicivurus 8-10 settimane dopo 2-4 settimane annuale
panleucopenia 8-10 settimane dopo 4 settimane annuale
rabbia 3-6 mesi dopo un anno annuale
clamidia 8-10 settimane dopo 2 settimane annuale
Generalmente per rinotracheite, calicivirus e panleucopenia è effettuata un’unica vaccinazione che prende il nome di trivalente; se è presente anche la frazione per la clamidia (facoltativa) prende il nome di tetravalente.
La vaccinazione nei confronti della rabbia non è più obbligatoria, ma è richiesta per i gatti che vivono nelle aree endemiche e per quelli che vengono portati all’estero.
Un discorso a parte va fatto per il vaccino della FeLV (virus della leucemia felina): tutti i gattini devono ricevere il vaccino per la FeLV perchè sono a rischio più elevato rispetto agli adulti; superato l’anno di età sono maggiormente a rischio di contagio i gatti che vivono all’aperto e quelli che vivono con gatto FeLV positivi.
Il protocollo prevede che la prima vaccinazione sia fatta a 2 mesi di età, la seconda vaccinazione dopo 4 settimane; il primo richiamo deve essere fatto dopo 1 anno, il secondo richiamo dopo 2 anni, il terzo richiamo 2-4 settimane dopo il secondo.
Esistono poi altre 2 malattie virali verso le quali è possibile proteggere il gatto: la FIV (virus dell’immunodeficienza felina) e la FIP (peritonite infettiva felina); tuttavia, non sono raccomandati perchè ci sono controversie sull’efficacia dell’utilizzo in termini di rischio/beneficio.
Si tratta di un vaccini nuovi e per questo ci si basa prevalentemente sul controllo dei sintomi principali; è pertanto importantissimo adottare rigorose norme igienico-sanitarie allo scopo preventivo, un controllo severo dei soggetti sospetti, degli animali da introdurre in nuclei “puliti” e delle norme igieniche da osservare negli allevamenti è la base per eliminare ogni forma di contagio.
N.B. in seguito all’immunizzazione con vaccini contenenti adiuvanti (FeLV e rabbia) si sono iniziati a riscontrare fibrosarcomi la cui insorgenza si è poi dimostrata essere legata proprio alla presenza di tali sostanze.
L’insorgenza del fibrosarcoma è, comunque, una possibilità e non una certezza e non deve scoraggiare la vaccinazione, soprattutto se il gatto entra in contatto con soggetti a rischio.