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Il cane: l’educazione – essere coerenti.

La coerenza dei nostri insegnamenti deve essere la base; quello che rende speciale il rapporto cane/uomo è l’empatia che si sviluppa fra loro.

I cani identificano immediatamente ogni nostro piccolo movimento, ogni nostra postura dettata dal nervosismo, dalla paura, dalla felicità o dalla tenerezza, e sanno approfittarne immediatamente per trarne maggiori vantaggi per se stessi.
Possiamo però trarre noi stessi vantaggi da questa immensa capacità del nostro cane; per farci capire basta davvero imparare a comunicare con il nostro corpo, che è più “sincero” e immediato della nostra voce.

Spesso i fallimenti nell’educazione del nostro cane dipendono da discrepanze fra il nostro comando vocale e la postura del nostro corpo. Dobbiamo essere coerenti e convincenti con entrambi gli strumenti, perchè come detto, al cane non sfuggirà di certo una benevolenza o divertimento per un disastro combinato che però ci fa anche divertire.

Ad esempio, se troviamo il cane sul letto facilmente ci inteneriamo; vedere il nostro cane acciambellato sulla parte del letto che occupiamo abitualmente, con gli occhi umidi e imploranti da cerbiatto abbandonato, ci procurerà una postura che farà trapelare tenerezza, benevolenza. Anche se gli stiamo dicendo di scendere da lì, il nostro corpo gli sta comunicando in realtà che c’è una breccia fra la nostra volontà vocale e il corpo. Se il cane è furbo, approfitterà senz’altro della benevolenza per continuare a riposare indisturbato nel nostro letto.

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