Il cane vive in un regime “feudale”; voler adattare alla sua natura in nostro concetto di “democrazia” porta a risultati errati e spesso anche disastrosamente pericolosi.
Un cane ha bisogno di una guida, mentre lui deve occupare una posizione di subalterno. Eppure noi umani tendiamo a concedere al nostro amorevole cane dei privilegi che per lui non sono altro che dimostrazioni del suo elevato potere e altezza a livello di gerarchia. Pensiamo che sia pura cattiveria farlo mangiare dopo di noi, farlo passare dalle porte dopo di noi, o impedirgli di dormire con noi. Ma per il cane questi divieti sono dei chiari segnali della sua posizione inferiore alla nostra, per cui, nel momento in cui l’accetta (e un cane in linea di massima accetta ben volentieri di non essere lui il capo, perchè essere capo significa rischiare in prima persona, prendere decisioni, procacciare il cibo ecc.) è semplicemente un cane sereno, ben consapevole del suo ruolo e per nulla invogliato a soverchiare la gerarchia.
Un cane che non ha necessità di prendere in mano il comando, è un cane che non contesta le decisioni della sua guida umana, ma lo segue senza incertezze, non gli ringhia o, peggio, morde solo perchè si è avvicinato al suo cibo o al suo giaciglio.
E’ un cane gestibile e sicuro.
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