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Il pianeta green: intervista a Paolo Ettore Buzzi

Il Pianeta green

casa-ecologica1-094049_LHo conosciuto Paolo un po’ di anni fa quando era ancora onnivoro,  al ristorante dove facevo la cameriera e cercavo di convincere i clienti a non mangiar più carne, scambiavo sempre qualche chiacchiera con lui, sul cibo e l’importanza di non portare in tavola la sofferenza degli animali.

Con Paolo, nel corso degli anni  ho fatto diversi discorsi su come cucinare il seitan, sul benessere che le verdure arrecano al nostro corpo, e allo stesso tempo come io gli ho regalato parole di convincimento, che il diventare vegan porta solo lo star bene,  lui ha saputo donarmi parole che riguardano l’energia che può salvare il Pianeta.

Paolo Ettore Buzzi, che nel corso degli anni è appunto diventato vegano,  si occupa di energie alternative ed ha studiato ingegneria chimica con specializzazione biotecnologico alimentare al politecnico di Torino e crede fermamente nel benessere per il pianeta.

Ho voluto porre allora qualche domanda a Paolo, con la speranza che le sue risposte possano essere d’aiuto a chi vuol in qualche maniera salvaguardare il nostro Pianeta.

energia-fotovoltaica– Cosa succederebbe al nostro pianeta, se tutti pensassero ad un pianeta più sano, più pulito meno inquinato grazie all’ utilizzo della sola energia del sole e di altre energie alternative?

Chiudo gli occhi e vedo una umanità che non usa più energia fossile, che usa auto elettriche, metropolitane e sistemi di people moving a trazione elettrica. Vedo una generazione elettrica delocalizzata e fondata sul sole, sul vento, sull’ acqua dei fiumi e dei mari. Vedo che “gli scarti” sono recuperati al 100%. Vedo orti urbani e giardini. Vedo che il verde non è solo piacere ma anche utilità. Vedo le acque pure e le persone che si rispettano. Vedo che non esistono più allevamenti di bestiame e che gli animali non vengono uccisi per un supposto e non accertato bisogno di proteine animali. Insomma. Vedo dignità.

– Esiste una connessione tra cibo e pianeta, microcosmo noi, macrocosmo terra, cosa vuol dire, secondo te, la simbiosi tra noi e la terra ?

Così in alto, come in basso. Così Dio, come noi. Così l’universo macrocosmo, come l’universo interiore. Io sono te e tu sei me. Siamo fatti delle stesse sostanze chimiche di cui è fatto il pianeta. Carbonio, Ossigeno, Idrogeno, Azoto ed una manciata di altri elementi. Siamo immersi nell’ energia cosmica, siamo energia cosmica. Ed ogni energia vibra ed interagisce con le energie degli altri esseri. Forse qualcuno potrebbe chiamarla AURA. Io penso che siamo fatti di atomi che vibrano e che per questo emettono campi energetici e che tali campi necessariamente interagiscono con campi di altri esseri. Forse un domani si dimostrerà come si sono da poco dimostrate le onde gravitazionali che qualche “visionario” aveva intuito. È comunque impensabile non essere interconnessi in un sistema condiviso. Mi viene in mente l’immagine del film Avatar, dove il popolo Na’vi si raduna intorno al grande albero delle anime ed entra in contatto con la Grande Madre di tutte le cose viventi. Vi ricorda qualcosa. Anche noi la chiamiamo Madre Terra. Voi uccidereste vostra madre?

images– Credi che la mentalità della gente cambierà presto, partendo dal fatto di non portare più sofferenza sulle nostre tavole al fatto di portare migliorie sulla Terra?

L’umanità è molto strana. Non ho ancora capito cosa interessi all’ umanità al di fuori dei soldi. Se sui pacchetti di sigarette scrivi “il fumo uccide”, allora forse  tutti comprano il tabacco sciolto ma non smettono di fumare. Se ti dicono che una cosa è cancerogena, ti rispondono che intanto di qualcosa si deve morire. L’umanità inquina la propria casa come si trattasse di casa tua e non sua. Ci si preoccupa di comprare farmaci che NON curano un bel niente ma l’umanità non è minimamente interessata a non ammalarsi. Ci scandalizziamo se riducono la spesa sanitaria ma nessuno pensa che forse non dovrebbe servire affatto la spesa sanitaria. Conosciamo a memoria tutti i giocatori di calcio oppure tutti i concorrenti dell’ultimo reality show, ma non abbiamo una minima formazione nutrizionale “seria” e supportata da vere ricerche. Neppure i medici ce l’hanno benché si vantino di essere i custodi della verità.

La mentalità sta cambiando. Mi auguro solo che non sia un fatto di moda e che il cambiamento sia stabile ed in crescita. Se non altro per il bene delle generazioni che seguiranno. Già noi stiamo pagando le scelte di genitori e nonni. Ora che siamo tutti ultra laureati e con mille master, dimostriamo che non abbiamo solo pezzi di carta inutili ma anche che abbiamo imparato qualcosa. Quando sento dire, circa il latte: “…lo hanno sempre bevuto tutti e quindi non vedo perché devo smettere io” , beh, allora non ho molte speranze di vedere il pianeta salvo.

Però serve perseveranza. Ed io persevero. Fatelo anche voi.

Ringrazio Paolo per la sua disponibilità.


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