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Dalla loro parte

Soccorso per gli animali feriti: lo stato dei fatti.

Fino al 12 agosto scorso il problema c’era, eccome. E anche dal 13 agosto in poi. Ma come si fa in alcune famiglie quando si pulisce il salotto, mettendo la polvere raccolta sotto al tappeto, anche per le responsabilità sul soccorso di un animale investito fino a ieri si faceva finta o si poteva fare finta che ciò non si verificasse. E qualcuno vorrebbe continuare a far squillare a vuoto i telefoni. Il medico veterinario ha precise responsabilità morali, reperibilità dovuta (e pagata) notturna e festiva per le Asl, Codice deontologico, proprietà giuridica dei Comuni per gli animali vaganti di “nessuno”, obbligo di realizzazione di Pronto soccorso veterinari previsti da più leggi regionali…

Così ci si è messo il Legislatore, su pressione della LAV, a valorizzare una riforma in corso del Codice della Strada per poter riconoscere nella pratica,, all’articolo 31 alcuni diritti agli animali. Chi causa o assiste ad un incidente con danno ad un animale deve fermarsi e chiamare aiuto – come era previsto anche solo per le cose. Il trasporto degli animali in pericolo di vita è da considerare in stato di necessità come quello degli umani, le ambulanze veterinarie, i mezzi di soccorso degli animali e di vigilanza zoofila potranno utilizzare sirena e lampeggiante per farsi largo nel traffico. Ora un Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dovrà specificare le caratteristiche per questi due ultimi aspetti anche se gli effetti della norma sono pienamente utilizzabili per annullare eventuali sanzioni comminate in base al Codice della Strada.

Tempo due settimane di entrata in vigore che la norma ha già avuto la sua prima applicazione. Un pensionato di Legnaro, in provincia di Padova, non ha soccorso il cane investito che è morto poche ore dopo l’incidente. Sono stati alcuni passanti, tra cui il proprietario del cane, a segnalare il numero di targa e denunciato il fatto ai Carabinieri, che hanno identificato il proprietario e lo hanno sanzionato.

E sul versante “chi devo chiamare per quale animale” – tema sul quale noi abbiamo fornito un piccolo prontuario – è stata più che opportuna la Nota del Ministero della Salute diffusa il 4 agosto scorso indirizzata a Regioni-Province Autonome, quindi alle Asl, ANCI (Comuni), ANPCI (piccoli Comuni) e Comando Carabinieri NAS con la quale, vista l’entrata in vigore delle nuove norme, “deriva l’inderogabile necessità di assicurare il servizio di reperibilità e pronto soccorso per animali da parte di tutte le Amministrazioni competenti” come ha sottolineato efficacemente  il Direttore generale della Sanità animale e del Farmaco veterinario Gaetana Ferri.

Su questo punto i veterinari Anmvi hanno dato la loro disponibilità a mettere assieme forze pubbliche e dei liberi professionisti per ottenere – come dice bene il Progetto Leavet – un efficace risultato di pronto intervento e tutela degli animali. Anche se poi a Comuni e Ordini Veterinari che tentano di dare risposte concrete, fanno subito presente che le modalità o il quid economico, non sono soddisfacenti.

Ma davvero  incredibile è la nota del Sivemp, il Sindacato dei Veterinari di medicina pubblica del Veneto che solo grazie all’entrata in vigore dell’articolo 31 della legge che ha riformato il Codice della Strada fa presente che ci sono problemi ad assicurare il servizio, che da due mesi sono aumentate le richieste d’intervento da parte dei cittadini  (incredibile, dei cittadini che si rivolgono a un’Istituzione pubblica! e fino al 12 agosto come avete fatto?), che vi sono nuove richieste di prestazioni,  bussando alla cassa, nel miglior genere made in Italy. Solo al quinto punto del loro documento, redatto in base alle segnalazioni di veterinari Asl, bontà loro è stato inserito il giudizio secondo cui “è moralmente ineccepibile il principio dettati dalle nuove indicazioni normative” (evviva, nel vostro Codice deontologico è all’articolo 1) ma “non possiamo non considerare le difficoltà ad ottemperare agli obblighi previsti, sia in termini di risorse strutturali che umane”.  No, non si può essere contenti solo di “aver sollevato il problema” come ha scritto il segretario del Sivemp Veneto, Roberto Poggiani. È vero che c’è una decisionalità superiore politica ma voi siete il pubblico, siete la Regione, siete già chi è chiamato a dare e deve dare le risposte. Non potete rimandare solo la questione “alle Istituzioni”. E voi in questo caso che non vi fa comodo, come è del tutto evidente, non lo sareste? I tagli che colpiscono tutti i settori pubblici devono proprio colpire solo la medicina veterinaria pubblica perché voi non vi fate sentire?

È già chiaro chi deve fare cosa. E chi, a seconda della situazione deve pagare. C’è da fare una battaglia per avere pronti soccorso o attivare servizi? Una intelligente razionalizzazione delle spese? Più risorse per la medicina veterinaria? Noi della LAV questo l’abbiamo sempre chiesto. E con risultati, basterà ricordare l’annosa vicenda dei veterinari coadiutori.

I veterinari, ognuno – come si dice – per quanto di competenza, facciano il proprio. Ma senza far finta che i problemi siano nati il 13 agosto scorso.

Anche oggi, come sempre, siamo pronti a dare il nostro contributo. Ma senza far mettere, come al solito per qualcuno, la polvere sotto il tappeto.

Gianluca Felicetti

Presidente LAV

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