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Dalla loro parte News

Il cane in ufficio? Antistress a quattro zampe!

Da movimentopandora. “Uno studio della Virgina Commonwealth University dimostra che la presenza di un cane sul luogo di lavoro riduce lo stress, migliora la performance produttiva e organizzativa, e rende felici…” ( Leggi l’articolo intero qui: www.innovet.it).

Conosco di persona i benefici di cui si parla in questa pubblicazione, dati dal fatto di portare Zago in ufficio con me tutti i giorni! Anche i nostri colleghi, oltre all’affetto che provano per Zago, si rendono conto di quanto la sua presenza alleggerisca di molto la routine lavorativa quotidiana! C’è una cosa però che non dobbiamo perdere di vista. Pensiamo sempre a ciò che di buono e positivo porta il cane nella nostra vita… ma ci chiediamo se il fatto di portarlo in ufficio tutti i giorni sia per il nostro cane una cosa positiva? Già, perché anche il cane si stressa! Andare in un luogo pubblico 5 giorni su 7 non è una routine a misura di 4 zampe! L’ideale sarebbe portarlo con noi in ufficio mezza giornata, e lasciarlo a casa a riposare l’altra metà…anche se non per tutti questo è possibile…

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Dalla loro parte News

Quegli animali trascurati, chiusi in casa.

Dal sito Corriere.it traggo una lettera di timida protesta, scritta alla rubrica di Beppe Severgnini .

Fonte: http://urlin.it/2311a

Caro Beppe, ti scrivo di un argomento che non avrei mai sognato di trattare ma gli avvenimenti richiedo presa di coscienza su quanto si verifica intorno a noi. Vivo, ancora per poco, in appartamento in città. Sono circondata da signore e signori con animali in casa. Sono animalista convinta, e proprio per questo non credo che tenere in appartamenti senza giardino animali di taglia medio-grande sia opportuno. In passato mi è capitato di segnalare ai rispettivi padroni di cani rinchiusi in bagno per tutto il giorno, che abbaiavano a sfinimento fino a sera (rientro di anima viva). Tutto il palazzo era disturbato dallo straziante lamento, ma personalmente più del rumore sentivo disagio, non riuscivo a non pensare a quel cane privato di libertà. Ho segnalato ai diretti interessati, pena accuse di scarso amore per gli animali. Vedo le signore con il cane e colli di visone che non rappresentano esattamente un modello di coerenza e amorevole cura verso gli amici. Vado all’episodio che mi spinge a scrivere: un gatto è saltato dal quarto piano ed è morto sulla vetrata sopra al portone. Tutti passano dal portone, immagino anche il padrone dello sventurato gatto, ma dopo qualche giorno di spettacolo improponibile, io ho dovuto avvisare per dare degna sepoltura all’animale cittadino destinato ad una vita anomala e ad una morte oscena … La cura per chi vive con noi dovrebbe essere il primo pensiero. Cari saluti,
Maria Paola Barlozzini


© RIPRODUZIONE INTEGRALE O PARZIALE VIETATA SENZA LINK ALLA FONTE: http://www.vegamami.it/
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Dalla loro parte News

Benvenuti al manicomio.

Io non guardo la televisione. Perchè non ho tempo, e perchè fa schifo. Ma mi dicono che a “Le invasioni Barbariche” il tema del dibattito fosse “fino a che punto è giusto umanizzare il proprio animale”, e che siano state definite “di competenza psichiatrica” le persone che affermano di amare il proprio cane come un figlio. Potremmo certo scrivere alla astutissima Bignardi ,molto attenta al politically correct, e dotata come ogni giornalista solo del coraggio necessario ad esprimere ciò che già gli ascoltatori del proprio programma, o i lettori del proprio giornale, pensano. Potremmo, ma non servirebbe, se non a dare all’ennesimo borghesuccio benpensante con velleità radical chic, categoria perfettamente rappresentata dal programma in questione, l’ennesimo motivo per sentirsi giustificati nel loro bisogno di tutelarsi dal popolo degli animalisti pericolosissimi e pazzi. Perchè vedete, non c’è un modo educato e “politically correct” di esprimere il nostro pensiero, in questo caso, e in molti altri. Se io dovessi scrivere, adesso, una lettera di protesta da inviare a Le Invasioni Barbariche, non sarebbe pubblicabile, nemmeno qui.

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Dalla loro parte Gli animali

Il cane mi fa i dispetti! Ansie da separazione.

Anche quando non sono più cuccioli capita che i cani combinino guai quando stanno da soli. Come interpretare questi segnali?

Esistono delle differenze fra il comportamento osservato dai proprietari e la reale comunicazione del cane. E spesso fraintendiamo, interpretando in modo errato i segnali della comunicazione canina.

Ecco qualche esempio:

Mi fa i dispetti. Può succedere che il proprietario tornando a casa al termine di una giornata di lavoro trovi una serie di danni in casa: porte grattate, divano distrutto, ciabatte o altri indumenti fatti a pezzi, la pattumiera sparsa per casa, feci e urina in vari punti della sala.

Ciò che il proprietario interpreta come “dispetto” è in realtà il risultato di un notevole stato di ansia e di stress vissuto dall’animale che non è in grado di sopportare il distacco dal proprietario.