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I bambini vegetariani si ammalano meno!

È vero che per la crescita è indispensabile mangiare carne?

Gli anziani delle generazioni nate negli anni ’20 e ’30, memori dei tempi in cui anche mangiare un uovo era un privilegio, vorrebbero che sul piatto dei propri nipoti ci fosse tutti i giorni una “fettina”.

I loro figli, cresciuti nell’abbondanza, sono molto più propensi a fare dei distinguo e sono sempre più sospettosi nei confronti della carne, che ormai da tempo viene collocata nella parte più stretta della “piramide alimentare”, quella del minor consumo necessario.

Molti di loro – 7 milioni, pari al 12 per cento dell’intera popolazione – sono vegetariani, cioè non mangiano carne di alcun tipo. Di questi, un decimo è vegano, ovvero non mangia alcun cibo di origine animale, come latte, formaggi e uova.

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La carne c’è anche dove non si vede.

Ai vegetariani – anche se non hanno abbracciato la scelta di eliminare totalmente le proteine animali come i vegani (mantenendo quindi nella loro alimentazione derivati del latte e uova) – di certo non farà piacere mangiare a loro insaputa grassi derivanti direttamente dall’uccisione dell’animale ( e per di più saturi).
Quello che non tutti sanno è che tanti alimenti comuni, apparentemente veg-friendly, in realtà contengono grassi di origine animale. Eccovi di seguito, quindi, 7 “nemici” della dieta vegetariana che mai avreste detto contenere questo tipo di elementi.

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Non dare panini al prosciutto ai bambini, dicono gli esperti del cancro.

I genitori devono eliminare i panini con prosciutto crudo o prosciutto cotto o pancetta nelle diete dei bambini, perché contribuiscono ad un maggiore rischio di sviluppare il cancro, ci dice uno studio del World Cancer Research Fund e pubblicato sul dailymail.co.uk.
L’uso regolare di prosciutto crudo, prosciutto cotto, pancetta e le altre carni lavorate aumenta il rischio di cancro intestinale ai bambini, secondo le fondazioni di beneficenza britannica, impegnati nella lotta contro il cancro intestinale. I genitori preparano i panini per i loro bambini e, a causa dell’abitudine alimentare, mettono spesso il prosciuto crudo o cotto e la pancetta nei panini.
Gli specialisti ritengono che solo in Gran Bretagna circa 3.700 casi di cancro intestinale potrebbero essere evitati se la gente si limitasse a mangiare meno di 70 grammi di carne lavorata alla settimana, equivalenti a 3 fettine di prosciutto.
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Coloranti particolari…

Quando sull’etichetta leggete E120 o E124 significa che il colorante (rosso) contenuto in quell’alimento è ottenuto dalla lavorazione della cocciniglia, un insettino delle piante.

Ad esempio, nello yogurt Activia alla fragola è presente, così come nel Campari e in alcuni vini rossi.

Questo colorante è ricavato dagli insetti appartenenti alla famiglia della coccoidea, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius coccus.

L’insetto secerne un liquido molto denso e intensamente colorato che usa come involucro per proteggersi dai predatori. Per produrre un chilogrammo di colorante occorrono circa 100.000 insetti.

Una volta ottenuta la polvere dal carapace degli insetti, questa viene trattata con acqua calda per estrarre l’acido carminico, che è la molecola colorata.

Viene utilizzata per produrre gran parte dei coloranti rossi utilizzati nell’industria alimentare (E 120) e, in misura minore, nella tintura dei tessuti.

Dato l’elevato costo ultimamente viene spesso sostutuito da coloranti di sintesi.

In alcuni soggetti può dar luogo ad allergie.