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Cimitero degli animali: 800 messinesi firmano una petizione per richiederlo.

Presentata al presidente del consiglio comunale dall’associazione «AmiAmo Messina città che risorge»

MESSINA – Un cimitero per animali, uno dei primi a essere realizzati nel Sud Italia. È questo l’obiettivo della petizione, firmata da circa 800 persone e presentata sul tavolo di Giuseppe Previti, presidente del consiglio comunale di Messina. La petizione, promossa dall’associazione «AmiAmo Messina Città che Risorge», è molto sentita da tutti coloro che vogliono poter commemorare i propri fedeli compagni di vita, cani, gatti, canarini, criceti, cavalli e altri animali.

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In Cina bloccato un camion destinato al macello.

Cina – Animalisti a bordo di auto private, con un’azione coordinata, hanno bloccato in autostrada, un camion che trasportava 520 cani destinati al macello.
Il mezzo proveniva da Jilin, nello Henan, ed era diretto verso un macello.
Immediatamente è stato tentato di dare conforto ai poveri animali, costretti in gabbie anguste patendo fame e sete.
E’ stata servita acqua e crocchette. Un cane aveva bisogno di cure, per cui nonostante la polizia intervenuta intimasse di non toccare le gabbie, gli attivisti hanno dapprima liberato il cane e lo hanno poi condotto in un ambulatorio veterinario.

La polizia ha spiegato che i documenti di viaggio erano in regola, per tanto non si poteva impedire al camion di proseguire. Le proteste anche se comprensibili non potevano essere accolte, altrimenti si sarebbe commesso un reato.

Poichè è stato trovato un cane morto, gli animalisti hanno preteso allora, di mettere i cani quarantena e quindi sequestrarli al camionista, finchè non si fossero accertate le cause della morte.

I cani sembra siano stati trasferiti a Pechino in attesa degli esami medici.

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In Norvegia il governo vuole chiudere gli allevamenti da pelliccia.

GEAPRESS Mozione a sorpresa nel corso del congresso del partito laburista norvegese. Sebbene con un piccolo dissidio interno, la maggioranza dei delegati ha votato a favore di una graduale riconversione dell’industria degli allevamenti di animali da pelliccia. Si tratta ora di vedere come questa volontà possa tramutarsi in una azione politica, ma è bene ricordare che è proprio il partito laburista ad avere vinto le elezioni.

In Norvegia, vi sono circa 300 allevamenti, ma in buona parte sono attività integrate in altre di tipo agricolo. Fatto questo che dovrebbe agevolare la conversione. Ovviamente non mancano le polemiche e secondo la minoranza, che su questo punto si è creata all’interno del partito laburista, l’industria degli allevamenti ha dato prova di apportare migliorie significative rispettando tutte le regole di legge. Proprio su questo ribattono però i 125 delegati che si sono espressi per la riconversione. Sembra, infatti, che buona parte degli allevamenti siano stati periodicamente controllati e che, contrariamente alla precedete tesi, poco o nulla è stato fatto per cercare di tutelare il benessere degli animali.

Mentre l’andirivieni di opinioni potrebbe continuare all’infinito (ovviamente è stato risposto che nessuno conosce la realtà degli allevamenti), esultano gli animalisti norvegesi che sperano che questa votazione rappresenti il primo deciso passo verso la chiusura di tutti gli allevamenti norvegesi.

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19 Febbraio – protesta nazionale contro gli allevamenti di visoni.

SABATO 19 FEBBRAIO – JOLANDA DI SAVOIA (FERRARA)

Per quest’occasione abbiamo deciso di portare il nostro dissenso di fronte all’allevamento ‘RANCH WILD’, situato a Jolanda di Savoia (Ferrara).
L’appuntamento è alle ore 14.30 in Via Renato Scalambra, nella piazza di fronte al cimitero locale, da lì si partirà per un breve corteo che arriverà davanti all’allevamento Ranch Wild.

CONTINUA LA PROTESTA NAZIONALE CONTRO GLI ALLEVAMENTI DI VISONI
Di fronte alle recenti investigazioni che in più paesi hanno portato alla luce le reali condizioni degli allevamenti di animali chiamati tristemente ‘da pelliccia’, AIP torna direttamente davanti a questi luoghi che anche in Italia costringono migliaia di animali ad una sofferenza dettata dalla vanità e dagli interessi economici di unsettore senza scrupoli.