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Dalla loro parte Veg*

Chi ama gli animali non li mangia.

Cos’hanno di diverso da cani e gatti, gli animali “da fattoria”?

Nulla.

Non c’è nulla di diverso tra un gatto, un coniglio, un vitello, un cane, un pollo, un maiale, una mucca, e tutti gli altri animali, per quanto riguarda la loro capacità di provare sentimenti e sensazioni, affetto, paura, gioia, dolore. Sono tutti uguali. E dunque…

Chi ama gli animali non li mangia.

(tratto dal libro “Diventa vegan in 10 mosse”, Ed. Sonda, 2005. Per gentile concessione dell’editore)

Spesso si sente dire che i cinesi non amano gli animali.
Parlare di “amore” è sempre difficile ma, di sicuro, vedere i mercati di animali delle città del sud della Cina e sapere che nei piatti cinesi ci sono cadaveri di cani, e di gatti, a volte bolliti e scuoiati vivi e coscienti, porta alla conclusione istintiva che, decisamente, proprio non amino gli animali.

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Dalla loro parte Veg*

La carne c’è anche dove non si vede.

Ai vegetariani – anche se non hanno abbracciato la scelta di eliminare totalmente le proteine animali come i vegani (mantenendo quindi nella loro alimentazione derivati del latte e uova) – di certo non farà piacere mangiare a loro insaputa grassi derivanti direttamente dall’uccisione dell’animale ( e per di più saturi).
Quello che non tutti sanno è che tanti alimenti comuni, apparentemente veg-friendly, in realtà contengono grassi di origine animale. Eccovi di seguito, quindi, 7 “nemici” della dieta vegetariana che mai avreste detto contenere questo tipo di elementi.

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Veg*

Sei veg? Alcune riflessioni sulla B12.

Dott. McDougall [da ssnv.it] – Le persone informate ormai non credono più che la carne sia indispensabile per fornire le proteine necessarie o che il latte sia la fonte privilegiata di calcio. Con la capitolazione del fronte di queste due tradizionali battaglie, la questione “vitamina B12” è diventata l’argomento più di moda quando si discute della dieta vegetariana stretta (vegana).

In realtà, il rischio di sviluppare problemi di salute a causa di una carenza di vitamina B12 in una dieta vegetariana stretta condotta con buon senso è estremamente raro, inferiore a una probabilità su un milione. Sapevo già 40 anni fa che la vitamina B12 sarebbe diventato l’ultimo bastione per gli adepti della carne e del latte (e delle industrie che ne traggono profitto), poiché si tratta dell’unica critica che può essere mossa.

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Dalla loro parte Veg*

Sei veg? Ecco dove trovi il calcio!

Bevi latte e mangi formaggio per evitare la carenza di calcio? Questo è il messaggio che viene trasmesso a forza in tv, radio, giornali e riviste. È un messaggio rivolto specialmente a noi donne, che si sa “possiamo avere più facilmente problemi di osteoporosi in età avanzata“. Noi donne siamo anche quelle più sensibili al tema della salute, ovviamente subito pronte a intraprendere qualsiasi strada pur di stare meglio noi stesse e far star meglio i nostri cari.

Ma vediamo meglio a cosa serve il calcio, cosa causa la carenza di calcio e come evitarla. Cosa leggi qui potrà sorprenderti, perché queste informazioni sono contrarie a ciò che passa la cultura comune, ma possono salvarti la vita.

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Veg*

Sei veg? Ecco dove trovi le proteine!

Molti sembrano ossessionati dall’idea di avere carenza di proteine e non nutrono la stessa preoccupazione per un’eventuale carenza di minerali, vitamine o carboidrati, anche se il valore biologico delle proteine è condizionato dalla presenza di vitamine, sali minerali ed enzimi. In realtà l’organismo è una fabbrica di proteine: il DNA e l’RNA continuamente codificano proteine per la sopravvivenza dell’organismo ed è molto più facile eccedere il quantitativo necessario piuttosto che averne carenza.

Il quantitativo proteico necessario ad assicurare il ricambio cellulare risulta aleatorio e molto inferiore a quello che comunemente si crede. Nel 1963, un comitato  di esperti della Faodell’Oms stabilì il necessario quantitativo di 35 grammi cioè 0,5 grammi per peso corporeo al giorno. Negli anni 70 le quote minime proteiche giornaliere consigliate dalla FDA erano di 300 grammi al giorno, negli anni 80 erano calate a 250, negli anni 90 a 200, nel 2000 erano state ulteriormente decurtate a 150 e attualmente a 75, mentre le scuole igienistiche ANHS da un secolo ammoniscono l’umanità a rispettare il livello proteico di 11-25 grammi giornalieri, visto che 11 grammi è la quota massima assorbibile da un bambino e che oltre i 25 grammi ha inizio il micidiale fenomeno dell’acidificazione del sangue.