Categories
News

Perde la vista, l’amica la guida. Storie di cani e gatti.

Cane diventa guida di gatta cieca.

La micia «Emi» perde la vista a causa di una forma di rinite. E la cagnetta Ida la accompagna per la casa.

ABANO – Diventa cane guida… di una gatta rimasta cieca. L’antico detto di cane e gatto nemici per la pelle viene ancora una volta smentito. E questa volta da una storia che ha dell’incredibile. I protagonisti sono Emi, una gattina abbandonata in un garage in disuso nella zona di Abano Terme, e Ida, una cagnetta abbandonata anch’essa e finita nel canile di Monselice. Tutto ha inizio entrambi gli animali vengono portati a casa da Michela Stella, una ragazza di Giarre, frazione di Abano Terme. Dopo pochi mesi iniziano però alcuni problemi: Emi, la gattina, inizia a perdere gradualmente la vista a causa di una grave forma di rinite. Dopo poche settimane si ritrova senza entrambi i bulbi oculari. Ma è proprio durante la malattia che Ida, la cagnetta, inizia a comportarsi in maniera del tutto imprevedibile. Inizia a leccare quotidianamente gli occhi della gattina, quasi avesse capito la natura della malattia. Inizia a diventare il suo cane guida.

Categories
I vostri articoli

Carletta Liù mi ha salvato la vita (di S. Maiorana)

Quanto segue è un’esperienza personale di Salvo Maiorana, rielaborata e condivisa sul nostro blog. Se anche tu vuoi contribuire con un articolo, scrivi a [email protected] oppure mandami un messaggio privato su facebook.

Ciò che Salvo mi racconta sulla sua micia, una europea tartarugata di 8 anni, sembra sia la cosa più naturale del mondo. Perchè…noi sappiamo che spesso loro hanno cura di noi, non viceversa.

Ci dice Salvo, che la sua gatta, chiamata Carletta Liù, “ogni qualvolta c’è sentore di pericolo o fiuta che sono triste o demoralizzato viene a cercarmi…più di una volta non mi ha permesso di abbandonarmi allo sconforto in alcune situazioni…come se sentisse ancora prima di me che stavo per buttarmi giù. E d’improvviso eccola che compariva sul letto per dormire sopra di me o fissarmi negli occhi..come per dirmi: io ci sono.”