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Dalla loro parte No alla vivisezione

Green Hill, la storia: dalle proteste al sequestro.

Green Hill, storia di una battaglia (quasi) vinta

Dalla denuncia di «Striscia» al sequestro della Forestale

(Ansa) MONTICHIARI (Brescia) – Più di 2500 beagle condannati a morte, chiusi in cinque capannoni da sempre considerati impenetrabili. Per anni abbiamo ricevuto segnalazioni da una moltitudine di animalisti e associazioni, ma anche da tantissimi semplici cittadini indignati dal fatto che un simile orrore potesse trovare luogo proprio in Italia. In provincia di Brescia, a Montichiari. Abbiamo studiato ogni minimo particolare della triste realtà di Green Hill e quando, nell’ottobre scorso, siamo venuti in possesso delle uniche immagini allora esistenti girate all’interno dell’allevamento, abbiamo capito che ce l’avremmo potuta fare. Che i cancelli di Green Hill avrebbero potuto chiudersi per sempre. Quelle immagini raccontavano più di qualsiasi altra cosa l’esistenza orribile a cui erano condannati questi poveri beagle, colpevoli soltanto – se così si può dire – di essere nati a Green Hill e non da un’altra parte.

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Dalla loro parte Leggi e comunicati News No alla vivisezione

Sequestro Green Hill: i comunicati ufficiali della Forestale.

Oggi il Corpo forestale dello Stato ha emesso due comunicati stampa sul sequestro di “Green Hill”. Vediamoli.

Primo comunicato stampa:

Roma, 18 luglio 2012 – Il Corpo forestale dello Stato sta eseguendo il sequestro di “Green Hill”  la nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione.

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Dalla loro parte No alla vivisezione

Vivisezione e articolo 14: tutte le novità.

Il relatore Di Giovan Paolo: polemiche alimentate all’interno del Senato.

GEAPRESS – Bisognerà attendere la presentazione dei subemendamenti, fissata in XIV Commissione del Senato per le ore 12.00 di martedì 12 giugno. Poi inizierà l’illustrazione e discussione degli emendamenti al ddl sulla legge comunitaria 2011. Il suo articolo 14, come è noto, prevede misure restrittive alla Direttiva Comunitaria 2010/63/UE, ovvero la cosiddetta “direttiva vivisezione”.

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Dalla loro parte No alla vivisezione

L’abolizione della vivisezione si può chiedere!

L’ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE SI PUÒ CHIEDERE.
ANZI, SI DEVE CHIEDERE PER OTTENERLA!!

Molti continuano a ripetere che, seppure la vivisezione non tuteli la nostra salute, sia inaffidabile scientificamente, e inaccettabile eticamente, di fatto non si può pensare di poterne chiedere semplicemente l’abolizione. Ma questo non è vero, l’abolizione si può ovviamente chiedere ed è già stata chiesta, anche se purtroppo un numero estremamente esiguo di volte.

È stata chiesta in Svizzera, nel 1981, attraverso il referendum Weber che chiedeva l’abolizione totale da tutto il territorio nazionale.