Sperimentare terapie personalizzate, farmaci e organi artificiali, ma anche cosmetici, senza utilizzare discutibili modelli animali: è questa la ricerca più innovativa e in grado di offrire risultati straordinari sul piano scientifico. A questo stanno lavorando ad esempio alcuni ricercatori americani che, utilizzando cellule della pelle prelevate da bambini nati con una malformazione cardiaca rara, hanno creato in laboratorio un tessuto che replica perfettamente quel difetto al cuore.
Il meccanismo che ha permesso al team di Ricardo Dolmetsch, del centro di di Medicina rigenerativa dell’Università Stanford (Stati Uniti), di ottenere il “cuore” artificiale è quello delle staminali IPS, cellule Staminali Pluripotenti Indotte, grazie al quale delle cellule adulte prelevate dalla pelle sono riprogrammate come staminali embrionali, in grado cioè di generare qualsiasi altra cellula funzionale e organo. I “donatori” sono bambini con la sindrome di Timothy, una patologia genetica molto rara che causa l’autismo e un’aritmia fatale per il cuore.
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Anche quando non sono più cuccioli capita che i cani combinino guai quando stanno da soli. Come interpretare questi segnali?
Esistono delle differenze fra il comportamento osservato dai proprietari e la reale comunicazione del cane. E spesso fraintendiamo, interpretando in modo errato i segnali della comunicazione canina.
Ecco qualche esempio:
Mi fa i dispetti. Può succedere che il proprietario tornando a casa al termine di una giornata di lavoro trovi una serie di danni in casa: porte grattate, divano distrutto, ciabatte o altri indumenti fatti a pezzi, la pattumiera sparsa per casa, feci e urina in vari punti della sala.
Ciò che il proprietario interpreta come “dispetto” è in realtà il risultato di un notevole stato di ansia e di stress vissuto dall’animale che non è in grado di sopportare il distacco dal proprietario.
La terza età dei cani.
Gli enormi progressi fatti dalla medicina veterinaria in questi ultimi anni nell’ambito sia della prevenzione che della terapia di molte patologie del cane, hanno fatto sì che l’aspettativa di vita di questa specie animale sia notevolmente aumentata.
Di conseguenza, la popolazione canina è ormai costituita da un elevato numero di soggetti cosiddetti “anziani” o “senior” (oltre i 7-10 anni).
Tutto ciò ha comportato anche la diffusione di una serie di malattie legate alla “terza età”. Fra queste, una patologia che merita attenzione anche perché non sempre di facile diagnosi, è la disfunzione cognitiva del cane anziano.
La consapevolezza che una corretta alimentazione è alla base della salute e del benessere dei nostri animali domestici, è ormai radicata tra i veterinari e sta prendendo piede anche tra i proprietari.
Non dimentichiamo che una scorretta alimentazione può portare gravissimi danni all’organismo causando seri problemi metabolici di lunga e a volte difficile soluzione, primo fra tutti l’obesità e le patologie ad essa correlate (QUI puoi leggere un articolo sull’obesità).