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Dalla loro parte I vostri articoli Veg*

Dell’abitudine alla noncuranza

Mi capita spesso di pensare alla noncuranza con cui conviviamo con lo sfruttamento degli animali, e di come esso appaia ai più ineluttabile, una di quelle cose che sono sempre state così, e dunque semplicemente normali.

Nella nostra società è normale trovare nei negozi di alimentari pezzi di corpi animali, confezionati nelle classiche vaschette bianche chiuse dal cellophane. Dalle fettine agli spiedini, ai corpi spellati e privati della testa di quelli che fino a poco tempo prima erano dei conigli, alle cosce di pollo, fino addirittura al fegato o al cervello magari di un vitellino. E poi naturalmente tutti i salumi, che non fanno impressione neanche un po’, eccetto probabilmente la lingua, e che quindi si mangiano con ancor più noncuranza del resto della carne. E poi il banco del pesce, con tutti quei piccoli occhi tondi ormai ciechi, o i sacchetti di rete con le cozze ancora vive, nascoste nel loro guscio nero.

Fin da bambini, quando la mamma ci portava al supermercato, abbiamo imparato la noncuranza dalla noncuranza degli adulti intorno a noi.

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Dalla loro parte I vostri articoli Libri Veg*

“Carne”, di Ruth L. Ozeki

Quando ho avuto tra le mani questo libro, definito da La repubblica come “un romanzo cult per i vegetariani e gli animalisti più radicali”, inizialmente mi sono soffermata sull’immagine della copertina. Toccante, direi: in primo piano una mucca di plastica su un prato verde e brillante, ma sempre di plastica.

Ho capito che il romanzo di esordio, di Ruth L. Ozeki, autrice nipponico-americana, sarebbe stato un solido documento di denuncia,  che mi avrebbe coinvolto nella lettura.

Quindi lo consiglio con tutto il cuore a tutti coloro che, impotenti a ciò che televisione e media divulgano ogni giorno in maniera scorretta, vogliono aprire i propri occhi.

La protagonista è Jane, una giovane donna documentarista che

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Dalla loro parte I vostri articoli Veg*

Intervista a Andi Hoxhvgli, cuoco carnivoro.

Definizione di carnivoro (da Wikipedia)
In zoologia si definisce carnivoro un animale con una dieta consistente in massima parte di carne. In un senso più generale, un animale viene considerato carnivoro se le sue abitudini alimentari consistono nell’uccidere altri animali per nutrirsi dei loro tessuti (predazione) o nutrirsi dei tessuti di animali uccisi da altri predatori (saprofagia), piuttosto che cibarsi di piante. La saprofagia non esclude la predazione, e viceversa.


Premetto che ho fatto questa intervista nel maggio 2011, al mio amico Andi, cuoco di professione, perché ero incuriosita dal sapere cosa può pensare un cuoco carnivoro che mi ha raccontato in modo dettagliato e sconvolgente l’uccisione di un coniglio e dopo  ha prestato a una vegan come me, un libro cult per i vegetariani, che io non conoscevo: “Carne”, di Ruth Ozeki.  Giorni prima su un blog avevo  letto  un’intervista di Spieces a un carnivoro cosciente, e ho voluto anch’io proporre quelle stesse domande (tratte da qui) al mio amico, con la certezza che un giorno lui smetterà di essere un cuoco carnivoro.

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Dalla loro parte News Veg*

Addio carne, nel 2050 vegetariano 1 su 2.

GORIZIA – Il musicista Bryan Adams e l’atleta Carl Lewis, ma anche l’ex Beatle Paul McCartney e il filosofo Peter Singer. Cosa li accomuna? Sono tutti vegetariani. E come loro, sette milioni di italiani si dichiarano fedeli al vegetarismo, stile di vita più che mera forma di alimentazione. Un numero in esponenziale e continuo aumento, stando a un’indagine dell’AcNielsen rielaborata dall’Eurispes: secondo una proiezione, entro il 2050 saranno 30 milioni i vegetariani in Italia, mentre nel 2000 erano appena 1,5 milioni.

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News

Mucca Teresa è salva!

Vi ricordate la storia di Teresa? La mucca di Messina che, fuggita dal camion diretto al macello, ha deciso di buttarsi in mare per scappare verso la Calabria? (vedi link)

GEAPRESS – Teresa non la toccherà nessuno e su di lei ci sarò sempre io a vigilare. Con tali parole Teresa è entrata a nuova vita e sul fatto che a dirlo sia Mariella Casablanca, la ragazza senza la quale nessuno avrebbe conosciuto la storia di Teresa, non abbiamo proprio dubbi.

Teresa, infine, è andata via dall’allevamento. Il pastore l’ha portata fino a Messina (ovviamente su un camion adibito al trasporto di bovini, da macello) e poi con una scorta di tutto rispetto è arrivata nella fattoria scelta dall’ENPA. A seguirla lungo il tragitto la dott.ssa Rosalba Matassa, Dirigente del Ministero della Salute, e Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’ENPA. La Protezione Animali, infatti, ha acquistato la mucca e trovato, poi, una destinazione vicino Messina. È una fattoria di una struttura religiosa che svolge attività sociale, ma Teresa vivrà senza pensieri negativi. Lei ed il futuro vitello o futura mucca. Per capire il sesso c’è ancora tempo.