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News No alla vivisezione

Contro la vivisezione, animalisti in piazza.

Animalisti in piazza per protestare contro la direttiva sulla vivisezione approvata dal Parlamento europeo l’8 settembre scorso, che di fatto conferma la possibilità di utilizzare animali per la ricerca scientifica, ampliando anzi – secondo le accuse degli animalisti – la norma con la possibilità di usare a tale scopo anche i randagi. Lo slogan della manifestazione: “Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori”, si riferisce al nome della Green Hill, azienda italiana del bresciano che alleva beagle destinati ai laboratori per la ricerca scientifica. L’iniziativa è stata lanciata dal coordinamento autonomo, formato da attivisti e non da associazioni,”Fermare Green Hill”.

Martini condivide
L’obiettivo deve essere quello di arrivare all’esclusione della vivisezione: il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, commentando la manifestazione contro la Direttiva europea per l’utilizzo di animali per la ricerca scientifica, ha spiegato “a titolo personale” di essere contro la vivisezione. “Se fossi stata a Bruxelles senza dubbio avrei votato contro la Direttiva approvata. Ribadisco il mio impegno – ha aggiunto – per la promozione di tutti i metodi alternativi alla sperimentazione con gli animali, sottolineo che l’obiettivo deve essere quello di arrivare ad escluderla”.

Corteo a Roma
Il corteo è partito alle 15 da piazza della Repubblica e alla manifestazione aderisce anche la Lav che si batte da tempo affinchè l’Italia, da subito, approvi una legge nazionale che non potrà essere scalfita dalla direttiva europea e che, in ogni caso, fra due anni quando ci sarà da lavorare sul recepimento nazionale della direttiva, lo si faccia in maniera più restrittiva, per dare qualche speranza ai 12 milioni di animali che ogni anno muoiono nei laboratori europei. Ad esempio, introducendo a livello nazionale il divieto di ricorso a cani e gatti randagi che era già permesso dalla precedente Direttiva europea del 1986, ma vietato in Italia dalla Legge 281/91 e dal Decreto legislativo 116/92.

Corteo a Napoli
Manifestazione anche a Napoli, contro la nuova direttiva europea sulla vivisezione: ad aprire un grosso pupazzo a forma di animale al quale e’ appeso il cartello ‘Che fortuna, sono di peluche’. Gli animalisti di Adda, Associazione per i diritti degli animali, hanno protestato per dire no alla direttiva europea per la vivisezione, approvata lo scorso 8 settembre, scandito slogan e manifestato il loro no in un corteo che da piazza Garibaldi è arrivato fino a piazza del Plebiscito.

Numerosi i cori anche contro Iva Zanicchi, europarlamentare che ha votato a favore della direttiva e, dicono gli animalisti, “ha ammesso dopo di aver votato senza capire di cosa si trattasse”. Al corteo hanno preso parte anche l’europarlamentare Enzo Rivellini, uno dei tre membri che ha contro la direttiva, e il commissario dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli.

Attivisti nel bresciano
Blitz degli animalisti di ‘110%animalisti’ alla Green Hill di Montichiari, nel bresciano, azienda che alleva cani beagle destinati alla vivisezione. Il blitz, scattato alle 12, ha visto gli attivisti affiggere oltre 50 locandine adesive contro la vivisezione sui muri, sulle finestre e sui cancelli dell’azienda. Poi, i militanti hanno liberato una decina di cornacchie e gazze prigioniere in una enorme gabbia posizionata all’interno di un campo.

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