Chi rispetta gli animali impara anche ad amare gli uomini

È da condividere l’invito del consigliere regionale dei pensionati Luigi Ferone “Amare gli animali senza dimenticare le persone” nella lettera del 20 agosto. Si potrebbe, però, aggiungere che non è da delegare solo ai servizi sociali la tutela di chi ha bisogno e che l’amore per i non umani non esclude quello per gli umani. Se mancano, oggi, i principi di una società civile, dato che spesso ognuno tende solo al proprio benessere, dovremo abituarci a solitudini, sofferenze, chiusure e non solo per chi ha difficoltà. Non potrà essere lo Stato a risolvere il problema dell’assistenza ma una diversa concezione della società e della condivisione della vita. Se mancano la sincerità, l’amore e la pietas verso l’altro, il futuro riservato a tutti è già presente oggi. La campagna contro l’abbandono degli animali ha proprio il significato di insegnare la comprensione verso i più deboli e indifesi, come sono, appunto gli animali e coloro che si aspettano un gesto ed una parola di aiuto gentili. Esercitarsi ad amare gli animali presenti nelle nostre case, e quelli torturati ovunque, può insegnare a sentire compassione per il prossimo. È noto, infatti, che chi incrudelisce contro gli animali si abitua anche a non prestare ascolto al dolore del proprio vicino. In una società moderna non ci sarebbe bisogno di appelli contro l’abbandono degli animali, di anziani e di neonati non voluti. Purtroppo, la violenza contro di loro è in costante aumento, nonostante le campagne del ministero e delle associazioni a dimostrazione che provare compassione per gli uni non impedisce di provarla anche per gli altri. Uno spunto di riflessione può derivare dalle parole del Premio Nobel (1978), Isaac B. Singer nel libro “L’uomo che scriveva lettere”: nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali, Treblinka dura in eterno. Ognuno interpreti come sa e può.

Isabella Stauble Gorizia.

il Piccolo — 22 agosto 2010   pagina 04   sezione: GORIZIA

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