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Vuoi bene a Fido? Controlla la pappa…

In ogni prodotto che compriamo si possono celare sofferenze, spesso atroci, di malcapitati animali cosiddetti ‘da laboratorio’: cani, gatti, topi, conigli, ma anche pecore, maiali o asini. Come noto le industrie che alimentano la vivisezione sono quelle del settore farmaceutico e cosmetico che mietono un gran numero di vittime innocenti – stimate intorno ai 300 milioni ogni anno – in esperimenti di dubbia o nulla utilità, macchiandosi spesso di crimini gravissimi anche a causa della mancata applicazione delle misure obbligatorie atte a ridurre al minimo la sofferenza dell’animale (anestesia).

Pochi sanno tuttavia che la sperimentazione animale si annida persino nell’industria che produce cibo per animali, il cosiddetto ‘pet food’, pur non essendo affatto obbligatoria per legge; elemento questo che aggrava le responsabilità e rende eticamente molto meno accettabili le politiche aziendali di alcune multinazionali leader del settore. Dalle scatolette ai croccantini, dagli ossi vitaminici alle ‘diete’ terapeutiche: ognuno di questi prodotti viene testato su animali per valutarne la tossicità o l’efficacia curativa rispetto ad alcuni disturbi.

Un business responsabile della condizione di prigionia e sofferenza di molti animali, afflitti dai sintomi di malattie che vengono loro indotte artificialmente in laboratorio al fine di poter poi testare l’efficacia di qualche crocchetta studiata ad ‘hoc’ per ogni patologia. Sui siti delle più note marche di cibo per animali, che praticano massicciamente la sperimentazione, si possono trovare decine di formulazioni diverse di crocchette per ogni disturbo dal diabete all’artrosi, dalle dermatiti alle patologie dentali, persino alcune che curerebbero l’invecchiamento celebrale o problemi cardiaci del nostro amico a 4 zampe!

Croccantini
Negli ingredienti si legge: ‘derivati di carne’ o ‘farine di carne’. Queste ultime indicano che la materia prima è ottenuta da un processo di riciclaggio.
Sorge quantomeno il sospetto che le diete proposte siano una mera operazione di marketing costruita a tavolino per indurre i padroni più apprensivi ad acquistarli, e che l’unica prova di efficacia risieda eventualmente nei resoconti degli esperimenti effettuati dalle ditte stesse (!), senza alcun riscontro comprovato nei ‘pazienti’ finali.

Per la metà dei disturbi che queste diete ‘scientificamente testate’ curerebbero, il veterinario vi dirà che è sufficiente un cibo più leggero, un giusto equilibrio tra carne e verdure nella ‘pappa’, più attività motoria o l’eliminazione di alcuni alimenti; senza la necessità di acquistare costosi prodotti e alimentare così un business implicato nella morte di molti animali, ai quali la sorte non ha riservato né una casa e né una strada, ma lo stabulario di un laboratorio.

Il mercato del pet food è una branchia del settore dell’industria della carne per consumo umano, affermatosi grazie alla possibilità di riutilizzare con profitto e quindi di capitalizzare una notevole mole di scarti, i quali, per evidenti ragioni igieniche, sarebbero altrimenti destinati al macero. Un 50% del volume della carcassa dell’animale ucciso è considerato sottoprodotto e diventerà quindi pet food, entrando a far parte di quel composto – ripugnante per il nostro olfatto – contenuto nelle scatolette che compriamo a Fido: ossa, sangue, intestini, tendini, legamenti, mammelle, esofagi e, probabilmente, le parti malate o cancerose degli animali macellati sono gli ingredienti del mix variegato che poi viene presentato sottoforma di crocchette confezionate in un sacchetto accattivante con un Fido felice e soddisfatto davanti alla sua ciotola (?).

Animali pet food cancerogeno
Si stima che più del 50% delle farine di carne siano contaminate dai pericolosi batteri di E. Coli. La cottura prevista dal processo può uccidere tali batteri, senza tuttavia eliminare le endotossine rilasciate dagli stessi.
Negli ingredienti si legge: ‘derivati di carne’ o ‘farine di carne’. Queste ultime indicano che la materia prima è ottenuta da un processo di riciclaggio, per l’esattezza la legge (Legge 15 febbraio 1963 n° 281 e smi) le definisce “Prodotto ottenuto dal riscaldamento, dall’essiccamento e dalla macinazione della totalità o di parti di carcasse di animali terrestri a sangue caldo”; i derivati sono invece “sottoprodotti provenienti dalla trasformazione del corpo di animali terrestri a sangue caldo”, ovvero scarti di lavorazione di origine animale non meglio identificati. Ad essere trasformate in farine sono generalmente le carcasse di animali morti per malattie, ferite o vecchiaia, le quali possono essere avviate a questo ciclo soltanto a diversi giorni dalla morte ed e’ per questo motivo che presentano poi spesso contaminazioni da batteri tipo Salmonella ed Escherichia Coli.

Naturalmente tali sostanze permangono nelle carni dell’animale, e quindi tra l’altro, anche in quelle destinate al consumo umano; basti pensare ai vari casi di intossicazione da carne (70.000 ogni anno negli USA intossicati dal colibatterio) attribuibili proprio alla presenza dell’E.Coli in alcuni hamburger.

Ma non è ancora tutto. L’industria deve infatti cercare di confezionare un prodotto che in definitiva piaccia a Fido, altrimenti il padrone vedendolo inappetente …cambierà marca! E’ fuori di dubbio che una poltiglia composta dagli ingredienti sopracitati non può avere i requisiti di appetibilità e bontà per un cane, a meno che non si tratti di un randagio a digiuno da giorni. Dunque, come porre rimedio all’aspetto e all’odore poco invitante di questo mix di scarti per di più contaminati? Ecco che servono degli ‘appetizzanti’: per esempio il grasso animale riciclato, o gli olii troppo rancidi e classificati come inadatti per gli umani sono usati a questo scopo e vengono spruzzati direttamente sulle crocchette, sui ‘bocconcini’ e sui ‘patè’ prima del confezionamento.

Uno scenario allarmante, sia per il contenuto che in definitiva Fido si ritrova nella ciotola tutti i giorni e che a lungo andare non può non ripercuotersi sulla sua salute, sia per i tremendi e inutili esperimenti praticati su animali, fatti per assecondare le ragioni del marketing e non certo la salute dei nostri animali. Un panorama che fortunatamente non accomuna tutte le aziende produttrici di pet food. Ve ne sono alcune, per lo più piccole poco note perché non reclamizzate, che impostano la loro politica in modo del tutto differente, si potrebbe dire senz’altro più dal punto di vista dei cani e dei gatti: privilegiano la qualità degli ingredienti di base e si schierano contro ogni pratica di sperimentazione animale.

Scegliere di acquistare le marche SI e boicottare le marche NO è un’azione concreta, forte, ed efficacissima che ognuno può fare per combattere la vivisezione.
Tali aziende scelgono di impiegare solamente sostanze naturali per il confezionamento di bocconcini e crocchette, senza l’impiego di conservanti o coloranti, né di additivi chimici o olii di scarto per aumentarne l’appetibilità, puntando sul concetto che carni, verdure e cereali di qualità non necessitano di essere ulteriormente insaporiti. Per garantire la conservazione utilizzano aromi naturali (rosmarino ed estratti della vitamina E e C) oltre ad una confezione perfettamente sottovuoto; alcune garantiscono la provenienza della carne esclusivamente da allevamenti a pascolo, altre specificano l’assenza di farine animali, di grassi idrogenati e zuccheri, altre ancora propongono delle linee ‘bio’, con carni e verdure biologiche.

Alcune infine hanno un’offerta di prodotti vegan e diete curative, ottenute queste ultime con l’addizione di estratti vegetali, di tipo fitoterapico e quindi del tutto naturale (per esempio il Ginseng, la Rosa canina e l’Ananas hanno un forte potere antiossidante e antinfiammatorio, la Yucca è una pianta che agisce a livello intestinale migliorando la digestione, il lievito di birra infine è una preziosa fonte naturale di vitamine del gruppo B).

In quest’ottica decisamente attenta all’ambiente e alla naturalità del prodotto la sperimentazione su animali non è ovviamente contemplata, o meglio l’unico test che praticano queste aziende è quello dell’appetibilità del cibo. Come si esegue? Si somministra il prodotto ad un campione di qualche decina di cani (cani in famiglia o rifugi), e si osserva il livello di gradimento. Insomma se il cane mangia di buon gusto la pappa è buona, altrimenti no: molto semplice, ma efficace e soprattutto non cruento. Data l’assenza di additivi chimici o sottoprodotti potenzialmente pericolosi il test punta infatti esclusivamente a valutare il sapore del cibo, non una sua eventuale tossicità, perché non ve ne sarebbe evidentemente motivo.

Si riporta in questo articolo un elenco aggiornato delle principali marche ‘SI’, quelle che non alimentano la vivisezione e garantiscono una maggior genuinità del prodotto, seguito dalle marche ‘NO’ da evitare accuratamente, (si veda la foto ingrandibile proposta poche righe più sopra) perché oltre ad essere responsabili di crudeli esperimenti su cani e gatti sono proprietà di multinazionali, che notoriamente perseguono la politica del profitto ad ogni costo.

In particolare le marche dell’elenco positivo dichiarano di non effettuare né commissionare a terzi test su animali di alcun tipo per i loro prodotti. Si tratta in genere di un’autocertificazione aziendale che viene evidenziata sul sito attraverso uno spazio dedicato alla comunicazione dell’eticità del prodotto, in cui si certifica la propria estraneità ai test sugli animali, spesso accompagnata dall’apposizione del logo ‘cruelty free’ (coniglietto).

Alcune aziende per acquisire maggior credibilità presso i clienti rispetto a questa loro politica ottengono anche una sorta di certificazione da parte di alcune associazioni animaliste, come per esempio Salut Pet garantita da OIPA, Aniwell da PETA, Arovit da PETA UK. E’ possibile quindi non solo sfamare ma anche assecondare i gusti e i capricci alimentari dei nostri amici pelosi senza arrecare sofferenza e morte ad altri cani o gatti, e tutelare la loro salute con una terapia di prevenzione, che consiste innanzitutto nel somministrargli ingredienti sani e naturali.

Fonte: Terranauta

Il risultato del sondaggio: liste “positive” e “negative”

(da Consumoconsapevole.org)

Cosa fare? NON comprare mai prodotti della lista 01: sono testati su animali.

QUESTI ELENCHI POSSONO ESSERE INCOMPLETI.
QUANDO COMPRATE, LEGGETE SEMPRE L’ETICHETTA!!!

01. Aziende che eseguono test su animali

No al GRUPPO MARS:
Cani: Chappi, Pedigree, Cesar, Royal Canin (tutta la linea). Gatti: Frolic, Whiskas, Sheba, Kitekat, Catsan (sabbia), Royal Canin (tutta la linea).
No al GRUPPO COLGATE PALMOLIVE:
Hill’s Science Diet, Hill’s Prescription Diet.
Per maggiori informazioni:
www.helpthedogs.org/campaigns/petfood.html
No al GRUPPO PROCTER & GAMBLE:
Iams, Eukanuba.
Per maggiori informazioni:
www.uncaged.co.uk/iams.htm
www.iamsodead.com
www.peta.org/feat/iams/video.html

Note: Procter & Gamble è da anni oggetto di un boicottaggio “animalista” in quanto utilizza test su animali per alcune sue linee cosmetiche.
No al GRUPPO NESTLÈ:
Cani: Bull (bocconi), Fido, Friskies, Pro Plan, Purina ONE, Purina veterinary diets. Gatti:Felix, Friskies (Gourmet), Fufi (bocconi), Purina ONE, Pro Plan.Note: Nestlè è boicottata da 20 Paesi del Mondo già per motivi umanitari (scorretta commercializzazione del latte in polvere nei Paesi del Terzo Mondo e conseguente morte di centinaia di migliaia di bambini).
No alla BAYER:
Cani: PRO GRES. Gatti:PRO GRES.Note: Non sappiamo se tale alimento sia stato testato su animali. Certo è che Bayer è una azienda farmaceutica/chimica/agrochimica (pesticidi e OGM) tra le più grosse del mondo e tra le più attive nel campo della vivisezione. È pertanto consigliabile NON scegliere i prodotti Bayer per i propri acquisti.

02. Aziende che NON eseguono test su animali

La stragrande maggioranza delle piccole aziende PRIVATE (cioè NON di proprietà delle multinazionali di cui si è detto nella lista 01), non hanno interesse a sovvenzionare costose sperimentazioni su animali; pur utilizzando di norma ingredienti testati su animali da terzi, o vendendo prodotti realizzati dalle aziende di cui al punto precedente, non incentivano questi test commissionandoli espressamente o eseguendoli in laboratori di proprietà. Considerata l’attuale situazione generale, possono essere pertanto giudicati “meno peggio”. Qui di seguito citiamo alcune marche che, in questo secondo gruppo, sono preferibili alle altre per la qualità dei loro prodotti (ingredienti biologici, non uso dei conservanti, ecc.).

AFFINITY PETCARE:
Cani: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Puppy Chow, Dog Chow.
Gatti:Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Cat Chow, Brekkies Excel Cat, Special Care.Note: Affinity Petcare produce Cat Chow e Dog Chow. Anche Purina produce Cat Chow e Dog Chow. Identico nome di marca, ma aziende diverse che producono alimenti diversi (PURINA finanzia la VIVISEZIONE, Affinity Petcare non la finanzia). Quindi, attenzione al produttore!
AGRAS DELIC
[ www.agras-delic.it ], iSchesiR, Schiress, StuzzyCat, StuzzyDog, StuzzyVita, StuzzyGold, Stoccofisso, WitteMolen
ALMO NATURE (umido e crocchette)
[ www.almo.it ], ingredienti naturali e senza additivi
AROVIT (garantiti Peta UK):
Bau (c/o ESSELUNGA), Bull paté (c/o CONAD), Fufi paté (c/o CONAD), Miao (c/o ESSELUNGA), Ronnie (c/o COOP), Winner Cat/Winner Dog (solo cibo umido, c/o LD MARKET).Nota: Bull e Fufi BOCCONI sono prodotti dalla Nestlè e come tali da evitare.
BURNS:
[ www.antba.com/Burns.htm ], garantita da Uncaged.
COOP:
Solo il cibo umido, prodotto da Arovit, garantito Peta UK.
CSJ:
Prodotto da CSJK9 Limited [ www.csjk9.com ] e in vendita su ordinazione: Laura Piperno 011 9876 639 – 348 7801 046, garantito da Peta UK.
EFFEFFE Petfood:
Società controllata di Arovit.
FORZA10 (Sanypet)
[ www.forza10.it ] Alimenti privi di additivi chimici per cani e gatti
PASCOE’S:
100% biologici e privi di coloranti artificiali, conservanti e aromatizzanti

03. Aziende da preferire: totalmente cruelty-free

Nessuna delle marche comprese nelle liste 01 e 02 cerca di risolvere il problema di fondo dell’uccisione di animali di altre specie (mucche, maiali, vitelli, conigli, polli, ecc.) per nutrire cani e gatti o altri “animali d’affezione” carnivori.
Per approfondimenti su questo tema, si consiglia di leggere su SaiCosaMangi.info: “Nutrire gli animali d’affezione“.

In Italia esistono poche marche che producono cibo vegetariano per animali, le elenchiamo nella seguente tabella:

AMÌ:
Crocchette vegetariane per cani e gatti [ www.aminews.net ].
ANIWELL:
[ www.aniwell.it ], i prodotti si ordinano dal sito e sono anche reperibili nei negozi di alimenti biologici, di cibi per animali, in ambulatori veterinari. Offre anche un tipo di crocchette per cani quasi completamente vegetali (non 100% vegetali perché contengono olio di pesce; rispetto a crocchette a base di carne o pesce sono comunque sempre preferibili).
BENEVO, BENEVO BIO:
[ www.antba.com/altrelinee.htm ], crocchette vegan per cani e gatti, crocchette vegan e biologiche per cani, patè in lattina vegan per cani e gatti. Approvati dalla Vegetarian Society.
DENKADOG:
[ www.denkadog.it ], tutti senza additivi e conservanti, i prodotti si ordinano per telefono, fax o posta elettronica, oppure direttamente presso l’azienda EuroService. È offerto un tipo di crocchette vegetali per cani: “Denkadog superior hypo sensitive”.
YARRAH:
Produce sia cibi carnivori che vegetariani (vegetariani solo per cani), crocchette e umido, e si trova nei negozi di alimentazione naturale.
ROCKY:
Biscotti [ www.antba.com/altrelinee.htm ], garantito da dichiarazione aziendale e prodotto da Industrie Salustrid Rocky srl, Strada Privata Lamarmora 3, 28062 Cameri (NO).

Altri rivenditori di cibo vegan per animali:
Patatino

AntBA

(grazie a Eva per i links)

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16 replies on “Vuoi bene a Fido? Controlla la pappa…”

io uso per il mio cane la carne butchers, NATURAL NUTRITION per cortesia mi potete dire se questa marca fa uso di vivisezione’

Ho un cane diabetico da 5 anni e insulinodipendente che nutro esclusivamente con il Diabetic Royal Canin come suggerito dal mio veterinario. Quello che ho letto però mi manda in crisi. Esiste un prodotto per il mio Charlie che non sia testato su animali? Per favore fatemelo sapere! Vi ringrazio di tutto cuore. Dimenticavo, il mio cane ha 12 anni e il diabete gli ha procurato anche la cecità quasi totale.

Quindi anche Almo Nature utilizza ingredienti testati su animali!? nel sito dichiarano che: “I prodotti Almo Nature sono completamente cruelty-free; l’unico test che viene effettuato sugli animali è quello di appetibilità per assicurare prodotti sempre gustosi e appetitosi”.
Il veterinario me lo ha sconsigliato per il mio gatto perché lo ritiene un prodotto di media qualità (?) e non adatto a gatti sterilizzati, e mi ha consigliato Sterilised Cat della Hill’s!Già ero confusa, ora poi…

@Viviana: Veramente nell’articolo Almo Nature è nella lista delle aziende che NON eseguono test su animali… 😐
Dove leggi il contrario?
Su quanto detto dal veterinario non posso esprimermi.

Si certo, ma credevo che fosse completamente cruelty free… invece è nella lista delle aziende che utilizzano ingredienti testati su animali da terzi.

ho visto che i prodotti della grande distribuzione sono nella lista due!!!
qualcuno sa dirmi qualcosa dei prodotti a marchio Carrefour?

soprattutto il secco

grazie infinite!!!

fino ad ora ho nutrito il mio cane con la Royal Canin,leggendo quà e là ho capito che non era più il caso…,allora ho chiesto ad un rivenditore di prodotti per cani se conosceva una marca non testata su animali mi ha consigliato la “Zoodiaco pet & green” ho cerato su internet di saperne qualcosa in più ma non ci sono riuscito.voi per caso avete notizie a riguardo?Grazie anticipatamente

Ciao,

su queste liste ci sarebbero diverse cose da dire..come ok x i test non fatti sul prodotto finale..ma come vengono cresciuti gli animali che finiscono nelle pappe?? anche questo è cruelty free e tante ditte citate prendono le materie prime dagli allevamenti intensivi = lager x animali. La almo nature è fatta in thailandia…e li gli animali non solo vengono mal alimentati ma uccisi anche in modo pessimo…
volevo solo precisare che il link all dogs porta ad un cibo che si chiama vegetale PROPRIO XKè HA DELL’OLIO DI SALMONE E NON è VEGANO…ma la pubblicità inganna..
occhio e andate sempre oltre ma molto oltre…

ciao

@patatino store: Nelle liste ci sono diverse marche di cibo vegan.
La scelta di alimentare i propri animali in modo esclusivamente vegetale è una scelta strettamente personale e non tutti si sentono di compierla, quindi, credo, fra i due mali…meglio scegliere ditte (come quelle citate) che per lo meno non finanziano la vivisezione. Ad ogni modo, mi trovi d’accordo e hai perfettamente ragione col tuo discorso: ovunque c’è carne si trova sofferenza.

Ti ringrazio per la segnalazione, rimuoverò il link a cui ti riferisci.

prima di tutto complimenti x l’articolo che è molto interessante e utile poi, come potete immaginare, vorrei chiedervi se potete dirmi qualche informazione sulle crocchette che mangiano i miei cinque cani DogPerformance adult agnello e pesce.
Vi ringrazio anticipatamente e vi auguro una buona vita.
Daniela

@daniela: Gentile Daniela, come potrai aver già verificato tu stessa, DogPerformance non è nella lista cruelty free qui sopra riportata, dunque – a meno di aggiornamenti di cui non sono al corrente – non si può considerare libero da test di vivisezione.
Nei prossimi giorni pubblicherò liste con gli ultimi aggiornamenti!

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