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Toscana: cani ammessi in tutti gli esercizi pubblici!

Solo un ristorante e 4 alberghi hanno ottenuto l’autorizzazione per tenerli fuori. Giorgio Panariello porterebbe Fido sempre con sé: “Negli autogrill è proibito. Perché?”

di SIMONA POLI

Ovunque. I cani in Toscana possono entrare ovunque. Bar, ristoranti, alberghi, negozi, poste, uffici pubblici. Persino dentro i supermercati l’ingresso è consentito purché, s’intende, i quattro zampe siano legati al guinzaglio e non disturbino nessuno. È chiarissima la legge regionale 59 del 20 ottobre 2009. Si legge all’articolo 21: “I cani, accompagnati dal proprietario o detentore, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali nonché ai locali ed uffici aperti al pubblico presenti sul territorio regionale”. Unica eccezione, prevista al comma 4: “Il responsabile degli esercizi può adottare misure limitative all’accesso, previa comunicazione al sindaco”. Se non viene spedita una raccomandata in Comune per sbarrare la porta ai cani, insomma, automaticamente l’ingresso è libero.

E invece cosa succede nella realtà? Tutto il contrario. Basta fare un giro per negozi di Firenze per notare quanti divieti d’accesso siano incollati sulle porte e, anche quando non esiste un esplicito divieto, quanti negozianti allontanino chi prova ad affacciarsi col cane al guinzaglio. Mancanza di informazione o mala fede? “Un po’ tutte e due le cose”, risponde Arnaldo Melloni, dirigente del dipartimento ambiente di Palazzo Vecchio. Molti non conoscono la legge regionale e altri fanno finta che non esista. Come Comune, tra l’altro, a Firenze diamo della normativa l’interpretazione più aperta possibile, per noi non esistono limiti neppure nei supermercati e nei centri commerciali”.

Quindi né Coop (neppure l’Iper di Lastra a Signa) né Esselunga né Conad né Il Centro, Billa o Despar possono vietare l’ingresso, anche se lo fanno regolarmente costringendo i proprietari a parcheggiare i cani vicino alle porte o addirittura per strada, ancorando il guinzaglio a dei ganci di ferro da cui in teoria chiunque potrebbe staccarli e portarseli via. Melloni giura di aver ricevuto soltanto cinque richieste di divieto. “Quattro sono di alberghi e riguardano esclusivamente la zona ristorante mentre lasciano libere le sale comuni. La quinta ci è arrivata dall’Hard Rock Cafe di piazza della Repubblica, dove ora non possono entrare. Ma anche loro stanno cambiando idea, al punto da averci interpellato per fare un progetto che separi lo spazio consentito agli animali da quello proibito”. Palazzo Vecchio sta anche organizzando una campagna di informazione diretta alle associazioni di categoria del commercio, in modo da diffondere la legge e spiegare che il regolamento comunale all’articolo 254 tutela l’accesso degli animali negli esercizi pubblici. “Dopo non avranno più alibi”, spiega il dirigente.
Esistono, a onor del vero, anche i casi contrari, dove il cartello è esposto chiaramente ma poi i cani sono lo stesso i benvenuti. Succede nel colosso degli elettrodomestici Ganzaroli, ad esempio, dove alle casse tengono addirittura un sacchetto di biscotti a forma di osso da offrire ai quattro zampe in attesa dello scontrino insieme al padrone. E al caffè Gilli il divieto affisso sulla porta è annullato dai sorrisi e dalle carezze con cui i cani vengono accolti dal personale. Senza contare chi invece di cacciare accoglie: in Borgo Albizi per ogni quattro zampe di passaggio è sempre pronta una ciotola di acqua fresca offerta dal negozio di artigianato etnico “Dettagli per Donzelle, Comari e Sognatori”, dove le due titolari adorano ogni tipo di animale.
Sbarra invece la strada ai cani il mega centro commerciale i Gigli, che il 25 gennaio scorso ha messo alla porta il signor Valter Giuliani accompagnato dalla sua cagnetta Pimpa: “Come cittadino”, commenta Giuliani, “non posso che boicottare e sollecitare a fare altrettanto tutti quegli esercizi che vietano l’accesso agli animali”. È in compagnia illustre a quanto pare. L’attore Giorgio Panariello farebbe entrare i cani ovunque: “Per ragioni di lavoro”, racconta, “al ristorante vado quasi sempre da solo. Ma ogni volta che viaggio col cane e non posso portarlo con me in autogrill mi girano parecchio le scatole…”.

Fonte: firenze.repubblica.it

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