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No alla vivisezione

Un’indagine PETA sulla vivisezione.

Un’investigatrice della PETA è stata assunta dalla Covance come tecnico, e dal 26 Aprile 2004 all’ 11 Marzo 2005 ha lavorato all’interno del laboratorio di Vienna, in Virginia, dove vengono eseguiti test sui primati. La documentazione video dell’ investigatrice all’interno del laboratorio è iniziata il 30 Luglio 2004 e ciò che è stato filmato – il terrore, la tristezza, le malattie, le ferite, le sofferenze, le scimmie morte per le violenze subite e le stesse attrezzature usate per prendersi cura degli animali – non potrà non indurre alla vergogna anche il più deciso sostenitore dei test sugli animali, e far in modo che tutta la gente di buon cuore chieda ad alta voce giustizia. L’indagine ci permetterà inoltre di dimostrare che la sorveglianza del governo sui laboratori, come quello di Covance, è una farsa.

A Covance, i tecnici chiamavano il veterinario capo “Signor Aspettiamo e Vediamo.” Lo staff che si occupava dei primati – perfino quelli che spesso erano crudeli con le scimmie – si lamentarono ripetutamente per una giovane scimmia con un braccio rotto (young monkey with a broken arm) lasciata nella sua gabbia senza alcun intervento medico per ben quattro giorni. Apparentemente, il “Signor Aspettiamo e Vediamo”, il veterinario capo a Covance, non sapeva cosa fare per quell’osso rotto, così ha aspettato il rientro al lavoro di una giovane veterinaria. Quest’ultima ha subito ordinato che l’animale fosse sottoposto ad eutanasia perchè la rottura era troppo grave per essere curata. La giovane scoprì e riferì che il veterinario capo aveva dato alla piccola scimmia un farmaco che di fronte all’inimmaginabile dolore dell’animale poteva avere un effetto poco più forte di quello di un’aspirina.

Altri Orrori Documentati a Covance:

Scimmie giudicate “non collaboratrici” venivano percosse e soffocate.
Imprecazioni urlate contro scimmie malate e impaurite.
Scimmie scaraventate con violenza nelle loro gabbie dopo che gli sono stati conficcati in gola tubi per il dosaggio di medicinali.
Gabbie lavate usando dei tubi mentre all’interno c’erano ancora scimmie che venivano letteralmente sommerse dall’acqua.
Una scimmia libera terrorizzata da un tecnico che scaraventa gabbie contro il muro per spaventare l’animale e farlo uscire allo scoperto.
Scimmie con prolassi croniche del retto (dolorose protuberanze degli intestini dovuti allo stress costante e alla diarrea).
Scimmie morte in modo orribile durante lo svolgimento di test per una compagnia farmaceutica (alla veterinaria è stato proibito di esaminarle o di praticare loro qualsiasi trattamento, inclusa l’eutanasia).
Piccole scimmie a cui sono stati conficcati tubi molto larghi dalle narici fino allo stomaco, provocando soffocamento, afasia e nasi che sanguinavano per giorni interi. Scimmie che si auto-mutilano per l’incapacità di Covance di fornire loro sostegno psicologico e possibilità di socializzare.
Ferite lasciate senza cure finché diventano necrotiche.
Musica rock a tutto volume 24 ore su 24.

Addestrando Terroristi

Il primo giorno al laboratorio dove avrebbe lavorato per mesi, l’investigatrice della PETA ha visto dei tecnici praticare “gavaging” alle scimmie – una procedura che può provocare lacerazioni della gola, afasia e vomito. Ha scritto “Tutte le scimmie resistevano e cercavano di tenersi strette alle loro gabbie mentre strillavano. ‘A’ ha preso un tubo di plastica e l’ha infilato nel naso della scimmia mentre lei si agitava e strillava. I suoi occhi guardavano ‘A’ per poi rivolgersi al tubo che veniva spinto nel suo naso. Una scimmia era così terrorizzata che s’è messa a vomitare mentre ‘A’ le conficcava il tubo nel naso. ‘R’ ha detto ad ‘A’ di continuare ad inserire il tubo su per il naso fino ad arrivare in gola mentre il vomito le grondava tutto sopra la faccia. Una volta che le scimmie hanno visto come veniva condotta la procedura si sono tutte intimorite. Molte giravano vorticosamente su se stesse all’interno delle gabbie, una faceva continuamente capriole, e alcune si nascondevano dietro le loro gabbie. Una delle ultime ha iniziato a contorcersi mentre ‘A’ le infilava il tubo dentro al naso. Ancora una volta, ‘R’ ha detto ad ‘A’ di ‘andare avanti’, così ‘A’ ha spinto giù il tubo finché il naso della scimmia ha cominciato a grondare sangue. ‘A’ aveva urtato la cavità nasale della scimmia.” L’ultima fermata quel giorno è stato il laboratorio “post morte” dove ai nuovi dipendenti veniva mostrata la ‘“cups” room’ (stanza delle vaschette). “Mi era stato detto che le vasche contrassegnate con un’etichetta gialla indicavano gli animali che erano stati uccisi, mentre le numerose vaschette contrassegnate con etichette rosse indicavano le ‘morti accidentali’. Abbiamo osservato un tecnico prelevare il midollo spinale di un animale e rimuoverne dei pezzi per analizzarli sul microscopio. Si era semplicemente liberato delle parti del corpo di cui non aveva bisogno mettendole in una busta di plastica.

Nel periodo di assunzione, all’investigatrice della PETA e ad altri tirocinanti è stato mostrato un recente servizio televisivo sulle prestazioni offerte dalla ditta Tedesca. Qui un investigatore in incognito aveva ripreso i tecnici di Covance mentre urlavano delle oscenità alle scimmie terrorizzate, mentre le spingevano brutalmente all’interno delle loro gabbie dopo averle sottoposte a procedure stressanti e dolorose, mentre le deridevano o le costringevano a danzare al suono di musica assordante. Ai tirocinanti fu detto che Covance stava cercando di intraprendere vie legali contro coloro che avevano girato il video, e l’istruttore rassicurò il suo nuovo staff dicendo che quello che veniva mostrato nel video poteva sembrare crudele ad una “persona comune” mentre quelle scene rappresentavano “la norma” e shockavano solo quelli che non lavoravano con le scimmie. Sul suo diario di spedizione, l’investigatrice della PETA scrisse: “[Due] attuali dipendenti hanno detto che devi essere autorevole quando cerchi afferrare una scimmia perchè loro non vogliono essere prese. [E l’istruttore] ha detto che probabilmente tutti danzano a suon di musica insieme alle scimmie mentre le tengono ferme e che alle scimmie piace.”

Invece di dire ai nuovi assunti che non dovranno mai trattare le scimmie in quel modo, Covance giustifica quella condotta. Come avrebbe presto imparato la nostra investigatrice, né i supervisori né quelli sopra di loro fermarono mai quel modo crudele di trattare le scimmie ora ripreso dalla PETA nello stabilimento del Nord della Virginia.

Dov’è il Governo?
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti Un’illustrazione perfetta: Il 4 Novembre 2004, in una fase particolarmente difficile dell’indagine, quando le scimmie soffrivano per necrosi da ferite aperte (necrotic open wounds) allo stomaco, come risultato dell’irradiazione letale (lethal irradiation) su tutto il corpo ricevuta all’Armed Forces Radiobiology Research Institute (AFRRI) (Istituto di Ricerca Radiobiologia delle Forze Armate) di Washington D.C., il direttore delle ricerche e delle indagini della PETA ha contattato il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) per denunciare di aver ricevuto un rapporto da un impiegato della Covance dove si parlava di scimmie sofferenti che non venivano sottoposte ad alcun trattamento antidolorifico o ad eutanasia. L’ispettrice dell’USDA non si è fatta vedere a Covance fino al 9 Novembre 2004! Durante delle discussioni sulla visita dell’USDA, alla nostra investigatrice è stato riferito dai suoi collaboratori che l’ispettrice dell’USDA aveva detto ai funzionari di Covance di aver preso le lamentele di PETA con un pizzico di riserva, che tutto sembrava a posto e che sarebbe tornata l’hanno seguente. In un successivo contatto con l’USDA alla PETA fu detto che l’esperimento era “di cattivo gusto” ma che i verbali indicavano che l’ispettrice dell’USDA non aveva trovato nulla che non andava. Ma il video della PETA dell’8 Novembre, il giorno prima della visita dell’USDA, mostra un supervisore che chiede se le scimmie sottoposte a radiazioni stiano ricevendo degli antidolorifici e un impiegato che risponde in modo negativo.

Abbiamo riempito 273 pagine di protesta contro l’USDA per le violazioni del Animal Welfare Act (Legge per la difesa degli animali) che crediamo abbiano avuto luogo durante la nostra permanenza a Covance. Abbiamo scritto al Segretario all’Agricoltura Michael Johanns per chiedergli di visionare personalmente la nostra protesta.

Fonte
maggio 2005

Scelto e tradotto per www. ComeDonchisciotte.org da MONIA

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