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Dalla loro parte No alla vivisezione

La cronaca ora per ora da “I cinque del Tetto”.

ore 06.40 – Scatta l’azione a sorpresa. Cinque attivisti sono riusciti a salire sul tetto. Partono immediatamente comunicati sulle newsletter e a tutti i media.

Ore 7.20 – dopo che per un bel po’ le guardie dell’allevamento hanno atteso invano che gli attivisti scendessero, arrivano Polizia Locale, Carabinieri e Digos. Nessun problema per chi è sul tetto, nemmeno per chi è davanti al cancello, che ribadisce la volontà di rimanerci a lungo.

Ore 8.00 – un camion rimorchio con un enorme impianto di illuminazione va sul retro dell’allevamento e torna vuoto. L’autista, ignaro di cosa stia realmente accadendo, si rivolge agli attivisti davanti al cancello dicendo che ha scaricato l’impianto e che c’è una fattura da firmare. Con nonchalance un paio di attivisti chiedono di vedere la fattura, intestata a Green Hill e comprendente 1500 euro di cauzione, ma non la firmano. L’allevamento aveva affittato l’impianto per illuminare i campi sul retro in vista del presidio notturno.

ore 11.07 – Gli uffici di Green Hill sono chiusi per la giornata. Gli operai hanno finito di pulire le gabbie e se ne vanno.

ore 11.14 – Sono volate dagli alberi sui tetti le bandiere della campagna “fermare green hill”, che ora sventolano sul capannone. Intanto la digos cerca di convincere gli attivisti a scendere dopo che saranno stati filmati dalle varie televisioni. Ovviamente gli attivisti non accettano alcuna trattativa!

ore 11.17 – Hanno bloccato gli accessi a Green Hill, i giornalisti non possono avvicinarsi per intervistare gli attivisti.

ore 12.04 – due televisioni locali sono riuscite ad avvicinarsi per intervistare gli attivisti. In poco tempo la notizia sta rimbalzando su media locali e non.

ore 14.02 – una voce dal tetto: “sentiamo costantemente il latrato disperato di alcuni beagles sotto di noi. La noia atterrisce la maggior parte di loro e li rende silenziosi, se non ci sono rumori. Ma qualcosa fa sì che alcuni di loro urlino disperati ininterrottamente da ore, probabilmente da giorni. Dolore? Paura? Da qui non possiamo saperlo.”

ore 15.30 – cominciano ad arrivare persone al presidio, alla base della collina. Tutte sanno già della situazione.

ore 16.52 – Una troupe del TG1 arriva sul posto per parlare con gli attivisti che stanno protestando.

ore 17.27 – Alcune persone hanno deciso di dare solidarietà agli attivisti sul tetto passando per il campo posto sul retro del capannone occupato. Per la polizia hanno commesso una gravissima infrazione e vengono portate giù.

ore 18:19 – Elena Zanola, sindaco di Montichiari, si è presentata davanti ai cancelli di Green Hill per verificare lo stato della situazione ma senza nemmeno volgere lo sguardo o una parola ai manifestanti. Ha ricevuto fischi e forti critiche, indispettita ha fatto prelevare i documenti a diversi attivisti e preannunciato che sporgerà denuncia per oltraggio.
L’unico oltraggio concreto a cui ci troviamo di fronte è l’indifferenza del sindaco Zanola e di chiunque ha permesso fino ad ora a Green Hill di lucrare sulla vita di migliaia di cani beagle. Nel frattempo attivisti vicino all’allevamento ci informano che tra i dirigenti di Green Hill c’è molto nervosismo, ovviamente.

ore 18.49 – Al tramonto il capannone è ancora occupato dagli attivisti.
C’è bisogno di supporto! La notte sarà lunga e fredda.

ore 20.00 – Al presidio si cena, ma la polizia decide che chi è davanti al cancello a dare solidarietà da vicino non deve ricevere cibo, acqua e nemmeno coperte per passare la notte. Queste persone non erano preparate al peggio, hanno con sé solo una felpa e poca acqua. Le discussioni si fanno accese e molti cominciano a cercare di arrivare dai campi, intercettati dalle pattuglie poste intorno all’allevamento.

ore 0.16 – Due gruppi separati di persone sono riusciti a raggiungere chi dalla mattina si trova davanti al cancello di Green Hill e portare loro acqua, cibo e coperte. C’è stata qualche discussione e si è creata della tensione con la polizia, quest’ultima voleva impedire fisicamente di far mangiare gli affamati, strappando loro di mano la pentola del riso, e ha tolto le coperte a persone infreddolite.
Alla fine la situazione si è calmata e i nostri attivisti e le nostre attiviste hanno avuto possibilità di mangiare e di passare la notte provvisti di coperte.

ore 8.30 – Una lunga e fredda notte ventosa è passata. Decine di persone hanno dormito vicino ad un fuoco al presidio, mentre altre sono state su un tetto e altre ancora al freddo vicino al cancello dell’allevamento.
Le trattative sono andate avanti ed è stato strappato l’accordo che quando le tre attiviste e i due attivisti scenderanno dal tetto non verranno portati in Questura, ma solo identificati sul posto e fatti accedere al presidio.

ore 9.27 – Comunicato dal tetto: “Stiamo per scendere dal tetto. Siamo felici per la risonanza avuta e per il fatto di essere riusciti a riportare i riflettori su questo posto. Ma certo la lotta non si ferma qui e con questa azione. Azioni eclatanti come questa non sono la cosa importante. Lo sono invece la creazione di consapevolezza e il cambiamento culturale in cui ci impegnamo giorno dopo giorno. La futura chiusura di Green Hill fa parte solo di un percorso lungo e difficile che porterà alla chiusura di tutti i luoghi di sfruttamento.

Due parole, per concludere, su quanto accaduto qui questa notte e questa mattina. Questa notte è stato negato il permesso di fornire coperte e cibo sia a noi che ai ragazzi rimasti a farci da supporto fuori dia cancelli dell’allevamento. E quando coperte e cibo sono stati finalmente portati, un poliziotto ha dato prova di inutile prepotenza sequestrando le coperte in un esercizio arbitrario di potere francamente evitabile.

Questa mattina abbiamo assistito al ridicolo tentativo da parte di un rappresentante di Green Hill di accusarci di aver interrotto la normale attività lavorativa, quasi che fosse in nostro potere impedire l’accesso a chicchessia o fosse nostro fine far restare i cani qui rinchiusi senza cibo. Ribadiamo che il nostro obiettivo è unicamente la chiusura di questo
posto aberrante.

I Cinque del Tetto”

ore 11.00 – I 5 attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill, di comune accordo, sono scesi dal tetto del capannone dove si trovavano. Per il momento scorre tutto tranquillo, gli ‘accordi’ sono stati mantenuti e i 5 hanno raggiunto il gruppo dei manifestanti dove sono stati accolti in maniera calorosa. Alcuni di loro hanno realizzato delle interviste con diverse radio e giornali arrivati sul posto.

 

Per la liberazione animale,
Coordinamento Fermare Green Hill

Fonte: newsletter  [email protected]

 

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