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In crescita le leggi cinesi per la tutela animale.

Sempre più persone in Cina rispettano gli animali e li considerano membri della propria famiglia, il movimento animalista è in continua crescita e sempre più persone giorno dopo giorno si uniscono alla richiesta che sia promulgata il prima possibile una legge nazionale che vieti i maltrattamenti.
Ad Hong Kong, per sostenere i diritti degli animali, per dare il benvenuto al bando e per rafforzare la protesta contro gli abusi, si è svolta una manifestazione nazionale.
Durante l’evento erano presenti le televisioni sia nazionali che locali, le quali hanno intervistato i manifestanti e trasmesso poi nell’edizione serale, filmati e testimonianze raccolte durante il corteo.

A Taiwan i legislatori hanno approvato, sulla scia della richiesta di cambiamento che sta percorrendo i Paesi asiatici, nuove misure atte a proteggere gli animali, le quali prevedono, oltre a elevate sanzioni pecuniarie, anche la pena detentiva per chi è stato dichiarato colpevole di abusi sugli animali che hanno condotto a lesioni o alla morte.
Il “Comitato per la legislazione Economica e per l’Energia” all’unanimità ha approvato emendamenti alla Legge a Protezione Animali attualmente in vigore: la crudeltà verso gli animali ora è considerata un crimine, non più un illecito sanzionato solo con una lieve ammenda.
“Gli emendamenti rappresentano un progresso significativo verso la protezione degli animali a Taiwan. Comunque è solo il primo passo per creare una società amica degli animali e per combattere il commercio delle pellicce di cane e di gatto”, ha commentato Hsiao, uno dei legislatori membri del Comitato.
Poi ha aggiunto che stanno considerando un emendamento al “Trademark Act” il quale richiederà ai fornitori di pellicce di etichettare il prodotto identificandone l’origine. “Molti consumatori pensano che stanno comprando pelliccia sintetica, ma in realtà è vera. I consumatori hanno il diritto di conoscere l’origine del prodotto.”
L’OIPA più volte è intervenuta sia con appelli che tramite Delegati locali per protestare contro l’uccisione di massa di cani randagi in Cina, dopo una lunga campagna le nostre voci sono state ascoltate e per i randagi ora vi è una possibilità in più di vita.

Un gruppo di associazioni protezioniste sarà designato come responsabile della collocazione dei randagi presenti sul territorio di Beijing, in base alle dichiarazioni rilasciate dal “Beijing Agriculture Bureau”.  Attualmente sono in corso i negoziati tra gli uffici del governo cittadino e i dipartimenti locali, al fine di coordinare le rispettive attività e competenze. Al “Beijing Agriculture Bureau” ed ai dipartimenti cittadini spetterà finanziare l’intero progetto, i rifugi che riceveranno le sovvenzioni avranno il compito di offrire vaccinazioni e servizi veterinari gratuiti agli animali randagi.
Beijing ha predisposto un pacchetto di misure dettagliate per applicare la “Legge per la Prevenzione delle epidemie animali”, che include 8 regolamenti di cui uno riguardante i rifugi per animali randagi.  La regolamentazione interviene a disciplinare i casi in cui gli animali dovranno essere ospitati nei rifugi: animali randagi, animali abbandonati dai proprietari e animali in pericolo.
I rifugi a Beijing dovranno fornire cibo, acqua pulita e servizi veterinari agli animali ospitati e dovranno attuare misure idonee affinché gli animali non vengano feriti o maltrattati.
Infine il “Shanghai Wildlife Park” ha cessato di nutrire le tigri ed i leoni con polli e conigli vivi, al fine di tutelare questi ultimi e dimostrare la crescente consapevolezza per il benessere animale.
L’OIPA ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto i nostri appelli per gli animali in Cina, ancora una volta le nostre voci unite hanno permesso di raggiungere un importante traguardo per gli animali e compiere un primo passo laddove fino a poco tempo fa regnava solo un vuoto giuridico che legittimava abusi e soppressioni di massa.
Il cammino da percorrere è ancora lungo, ma le nostre vittorie sono le loro vittorie e questo primo passo segna la differenza tra la vita e la morte per migliaia di animali che ora non sono più dimenticati agli occhi del mondo.

Fonte: Paola Ghidotti – Oipa.com
OIPA International Campaigns Director

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