Categories
Dalla loro parte I vostri articoli

Il cane che veniva da Marte: intervista a Mumina.

Rudy e Mumina

Quando si è piccoli spesso la nostra immaginazione è aperta a vedere ciò che altre persone non percepiscono, infatti molti studiosi parlano di percezioni diverse della realtà: il mio ricordo attinente a questo argomento, è la visione di un coniglietto sul lampadario nella mia cameretta, che ha cominciato a farmi visita intorno ai cinque anni e che voleva giocare con me.  Dopo il mio timore iniziale siamo diventati amici, di solito veniva di sera e avevamo una sorta di comunicazione, poi con rammarico non l’ho più incontrato.

Qualche giorno fa, mi è tornato in mente Oscar, così avevo chiamato il mio amico immaginario, e ho voluto far domande ad alcuni miei amici, se per caso da piccoli anche a loro fosse successo un episodio analogo.

-“No mai successo!”

-“No, ma stai bene?”

-“Non mi ricordo cosa ho fatto ieri! Figurati quando ero piccolo”

-“No!”

-“Si, il cane bianco mi aspetta sempre”

-“Ah”- ho pensato.

Andi, mi ha raccontato che all’età di quattro, cinque anni, a detta dei suoi genitori, vedeva un grande cane bianco. Ricorda solo che per lui era il guardiano della sua casa, e che gli scodinzolava sempre sulle gambe e che dopo un po’ non gli è più apparso.  Qualche anno fa Andi ha iniziato a praticare meditazione dei cristalli, e durante una fase di rilassamento ha rivisto il suo cane bianco. Ora si incontrano spesso, in quanto per Andi,  il suo vecchio amico è diventato il guardiano della sua coscienza.

Vado avanti, un’altra lunga lista di no mi aspetta. Sto per rinunciare alla mia indagine quando Mumina, mi dice:

-“Si, spesso da bambina mi succedeva di parlare con animali immaginari. La cosa più bella, però, che mi è potuta succedere (che non c’entra niente con quello che tu vuoi sapere) è che  davo Reiki al mio Rudy [ndr. un fantastico bobtail, deceduto qualche anno fa], lui aveva risposto a una mia domanda, fatta col simbolo del secondo livello, e aveva detto che stava sulla terra per farmi compagnia e proteggermi, ma che veniva da Marte. Meditavamo sempre insieme”.

Resto esterrefatta. La mia ricerca allora cambia subito argomento, adesso voglio capire come si possono raggiungere i pensieri degli animali con la meditazione e il Reiki.

Il buddismo ci insegna che gli animali che si trovano vicino a chi medita diventano mansueti e cordiali, e che la meditazione può unire lo spirito di una persona a quello di un animale.

Ho chiesto allora a Mumina, psicologa di professione, di illustrarmi queste sue conoscenze attinenti alla meditazione con gli animali.

 -Cosa vuol dire Reiki?

Reiki, è una parola giapponese composta da due sillabe che significano letteralmente: REI, energia universale e KI, forza vitale e quindi: forza vitale di energia universale.  È una tecnica antica che serve per raggiungere lo star bene sia mentale, fisico, e spirituale, attraverso l’imposizione delle mani sul corpo e l’utilizzo dei simboli universali utili per trasferire l’energia attraverso la canalizzazione. L’energia è presente in tutti gli esseri viventi, sia persone che animali, piante o minerali. Il Reiki quindi purifica, rafforza la nostra energia in modo naturale. Calma i dolori, la mente, ci purifica, insomma ci fa star bene. E come dicevo prima, funziona anche sugli animali, infatti se abbiamo un gatto o un cane che stanno male possiamo dare loro Reiki. È molto semplice: se ne hanno bisogno stanno fermi a farselo fare, quando pensano che sia sufficiente il tempo della seduta  scappano via, ci vengono vicini e fanno pressione col loro corpo contro quello nostro, proprio per farsi toccare sul punto che fa male. A tutti gli animali piace il Reiki, visto che sono molto sensibili all’energia, e di solito succede che tra animale e padrone, dopo le sedute di Reiki nasce una vera e profonda amicizia. Gli animali sono la fonte per far sorgere la gioia e consiglio a tutti la presenza di un animale quando si fa una qualsiasi meditazione.

– Come avviene la comunicazione tra animale e uomo?

Quando mediti entri in contatto con la tua vera natura (e questo non si può capire, non si può spiegare a parole) solo l’esperienza diretta ti porta alla conoscenza. Dopo aver dato Reiki a Rudy  ho avuto una comunicazione autentica ed il cane appariva più fiducioso verso me, era molto più sereno e rilassato.

– Rudy, allora veniva da Marte?

Mumina, sorride, ricorda dolcemente il suo cane, definendolo una vera persona, con il suo carattere forte e sempre presente. Anch’io lo ricordo effettivamente come un marziano, un cane che quando andavo a trovare Mumina, ti aspettava alla porta di casa, ti accompagnava dentro e quando mi accomodavo sul divano, lui si sedeva accanto e rimaneva in posa ascoltando le nostre parole, poi all’improvviso abbaiava come se stesse rispondendo ai nostri discorsi.

– Sì credo proprio di sì. Vivevamo in simbiosi, davo Reiki anche al suo cibo, perché spesso gli animali domestici mangiano cibi in scatola e bevono l’acqua del rubinetto, e di solito non è questa la situazione giusta per farli star bene. E quindi se non è possibile dar loro cibi più sani, dando Reiki al cibo in scatola si diminuisce l’effetto delle sostanze dannose rendendole più digeribili. Il vecchio Rudy, poco prima di morire, si faceva dare sempre Reiki, fermo e immobile, e poi si faceva coccolare per ore.

-Il Reiki aiuta un animale che sta male o  può sostituire la medicina?

– No, il Reiki non deve sostituire le diagnosi e le cure veterinarie per gli animali, lo stesso vale per gli esseri umani che ricevono Reiki, è un grande aiuto, ma certe malattie hanno bisogno della medicina.

– Tutti gli animali possono beneficiare del Reiki?

– Si, sia quelli piccolissimi sia quelli grandi, dal pesciolino al cavallo. Il pesciolino che sta nell’acquario, riceve Reiki, semplicemente poggiando le mani ai lati del contenitore. Invece, spesso per gli animali grandi si ricorre al trattamento a distanza oppure tramite il cibo. Loro sentono il nostro amore, le nostre mani che trasmettono energia anche a distanza di qualche centimetro. Di solito bisogna avvicinarsi ad un animale che sta male con calma e serenità, parlandogli e dopo sarà l’animale stesso a modo suo a mostrarci il punto in cui desidera essere toccato. Bisogna entrare in sintonia con loro.

– Possiamo dare Reiki ad un animale che sta bene anche come prevenzione?

– Certamente, perché il Reiki dona sollievo, elimina le ansie e paure, e ricordiamoci sempre a fine trattamento, di accarezzare l’animale, facendogli capire che non è solo.

– Cosa è necessario per praticare trattamenti di Reiki agli animali?

– È indispensabile aver ricevuto il primo livello di Reiki.

Ringrazio Mumina per la sua disponibilità, e termino la mia indagine con l’idea che l’animale è l’essere più puro, capace di ricevere energia e vibrazioni. Pensandoci bene, sono gli animali, quando sta per accadere una calamità naturale, un terremoto o anche un semplice temporale,  i primi ad avvertire questa forte energia della Terra. Saluto dal basso il mio piccolo Oscar, il grande cane bianco e Rudy, il cane marziano. E tutti gli animali immaginari che ci sono sempre vicini.


© RIPRODUZIONE INTEGRALE O PARZIALE VIETATA SENZA LINK ALLA FONTE: http://www.vegamami.it/

By antonella tomassini

sono vegan e son contenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.