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Cruelty free No alla vivisezione

[Cruelty free] La vivisezione sui banchi del supermercato.

L’acqua fa vivisezione su animali? Lo scottex viviseziona?? Le Bic??? Ma dove siamo finiti?! Nell’era del consumismo…in cui quello che conta è apparire “buoni”, non esserlo veramente.

Tutte le più grandi aziende, dai cosmetici (che sono tristemente famosi per la vivisezione) alle cose più assurde (come il té, ma anche l’acqua, lo scottex, o altre cose, come la Bic), testano su animali. Tutte le marche più famose. Direttamente (cioè commissionando un test ad un laboratorio di vivisezione) o indirettamente (cioè facendo parte di un gruppo di multinazionali che finanziano altre aziende che sostengono la vivisezione. La faccenda della vivisezione è molto conveniente alle aziende. Più sono grosse e più conviene loro finanziare la vivisezione. Il motivo è semplice: finanziando test su animali (che hanno scarsissima validità scientifica, in quanto – come tutti sappiamo – diversissimi dall’uomo) possono pilotare i risultati delle ricerche, che poi pubblicheranno su importanti riviste spacciandoli per studi accurati e rigorosi sui loro prodotti. Questo non farà altro che aumentare la credibilità agli occhi dell’opinione pubblica e giocare sull’ignoranza di chi non sa cosa c’è dietro.

Le aziende che decidono di discostarsi, sempre secondo motivazioni etiche, dai finanziamenti alla vivisezione sono in netta minoranza. Ci sono diverse liste, io ne ho pubblicata una (QUI), quella ritenuta più attendibile: è promossa dalla LAV, che permette alle aziende di certificarsi con il marchio ICEA (l’unico valido. Il logo del coniglietto non vale nulla: chi testa gli ingredienti ma non il prodotto finito può esporre questo logo! Assurdità!). La lista, oltre che sul sito lav, è pubblicata anche su consumoconsapevole.org

Nei miei album di foto sul profilo facebook (QUI e QUI) sto cercando di recensire un prodotto cruelty free alla settimana (cosmetici, prodotti per la casa e altro). Sono poche le marche affidabili al 100%, spesso sono costose perchè non fanno produzione di massa e non sono molto famose. Tantissime invece sono le marche che in molti credono “buone”, ma in realtà sono in lista nera (Bottega Verde, Mediterranea, Avon, e tante altre).

Saluti cruelty free

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