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Dalla loro parte Gli animali

Azodyl per i gatti che soffrono di insufficienza renale.

Da AGIREORA

Uno strumento efficace per il trattamento dei sintomi dell’insufficienza renale.

Riportiamo la testimonianza di Carmen Dell’Aversano, che e’ riuscita a ottenere buoni risultati con questo prodotto (un semplice integratore, non un farmaco) sulla sua gatta, e che spiega come esista letteratura scientifica in proposito, e fornisce alcuni consigli pratici su come procurarsi il prodotto dagli USA.

Testimonianza di Carmen

Vorrei condividere alcune informazioni ed esperienze relative al trattamento della gravissima insufficienza renale della mia gatta con un prodotto che, per quanto sia di uso comune negli USA, non mi risulta venga impiegato in Italia.

Come probabilmente tutti sappiamo per esperienza, l’insufficienza renale è purtroppo tra le patologie più diffuse nel cane e nel gatto, ed è incurabile. Determinanti nel causare un progressivo sempre più grave deteroriamento della qualità della vita sono gli effetti tossici delle scorie che i reni non riescono più a filtrare. Ormai da diversi anni nei protocolli clinici di trattamento delle principali università americane, e in genere in tutti gli Stati Uniti, si è affermato l’uso di un prodotto che in molti casi si rivela efficace nello smaltire parzialmente queste scorie attraverso l’intestino ed è quindi utile come palliativo nell’alleviare i sintomi dell’insufficienza renale anche grave.

Si tratta di un’associazione di ceppi brevettati di tre probiotici, Streptococcus thermophilus (KB19), Lactobacillus acidophilus (KB27) e Bifidobacterium longum (KB31) commercializzata con il nome di Kibow Biotics (nella versione per uso umano, prodotta dalla Kibow Biotech) o di Azodyl (nella versione veterinaria, prodotta dalla Vetoquinol).

A me è stato consigliato dalla nefrologa che segue la mia gatta, che ha studiato e lavorato negli Stati Uniti e per questo ne ha una lunga esperienza, ma che mi aveva anche detto che non era in vendita in Europa e che non era possibile farselo arrivare in quanto andava trasportato a temperatura rigorosamente controllata. Nel cercare di procurarmelo ho parlato personalmente sia con uno dei veterinari responsabili del marketing della Vetoquinol negli USA sia con la persona che lo ha inventato, il biochimico Natarajan Ranganathan, che mi hanno dato alcune importanti informazioni che mi hanno permesso di organizzarne il trasporto in maniera relativamente poco problematica.

Intendo condividerle perché possano essere utili anche ad altri.

Anzitutto, il Kibow Biotics (acquistabile sul sito della ditta: http://www.kibowbiotech.com/order.php) e l’Azodyl (acquistabile su molti siti statunitensi che vendono prodotti veterinari) sono lo stesso prodotto, ed è lo stesso anche il dosaggio; il Kibow costa un po’ meno, visto che la confezione è da 90 capsule invece di 60, ed è quello che ho comprato e sto usando io. Tutti e due, essendo degli integratori alimentari e non dei farmaci, possono essere acquistati senza ricetta. Per quello che ho potuto verificare, nessuno dei due è in vendita nelle farmacie né in altri negozi: l’unica maniera di procurarseli è comprandoli via Internet.

Per quanto riguarda la conservazione, anche se il prodotto va tenuto in frigo a +4 gradi, in realtà si conserva per almeno due giorni a temperature inferiori ai 24 gradi; il motivo per cui viene spedito refrigerato è per evitare oscillazioni termiche estreme, che potrebbero comprometterne la conservazione. Il prodotto correttamente conservato ha una durata di diciotto mesi.

In pratica, quello che è possibile fare (e che ho fatto io) è questo. Lo si ordina via Internet, scegliendo ovviamente una modalità di spedizione molto rapida che garantisca di mantenerlo refrigerato, e lo si fa arrivare a una persona che risieda negli USA e sia disposta a trasportarlo in Italia, e che appena lo riceve lo mette in frigorifero. Poi questa persona, al momento di partire, lo mette nel bagaglio che viaggia in stiva con una normale mattonella refrigerata (o più di una, a seconda di quanto ne trasporta). In questo modo il viaggio non lo danneggia minimamente.

Una persona che ho contattato su una mailing list è riuscita a farselo spedire in Slovenia, e le è arrivato molto rapidamente, refrigerato e perfettamente utilizzabile, ma personalmente non ho neppure provato a farmelo mandare direttamente in Italia perché ho avuto paura che lo bloccassero alla dogana per giorni, facendolo andare a male.

Quanto alla somministrazione, anche se il prodotto è confezionato in capsule gastroresistenti perché dovrebbe raggiungere inalterato l’intestino, è perfettamente possibile aprire la capsula, mescolarne il contenuto a un qualche grasso tipo yoghurt, burro o panna, in modo che i batteri siano in qualche modo “rivestiti” e somministrarlo così; in questo caso può essere consigliabile aumentare la dose a 3 capsule al giorno invece di 2 (per un paziente di meno di 10 chili). Sempre dalle mailing list ho appreso che alcuni animali (specie gatti) vomitano le capsule, a volte anche a molte ore dalla somministrazione (quello che mi stupisce non è che le vomitino, è che sia possibile fargliele ingoiare, viste le dimensioni!), ma che questo problema sparisce quando i probiotici vengono somministrati nel grasso fuori dalla capsula. Se il paziente è sotto antibiotici bisogna darlo ad almeno 4 ore di distanza dall’antibiotico.

Veniamo all’efficacia. La mia gatta, in insufficienza renale terminale (creatinina 11.49, urea 459), lo sta prendendo da quasi un mese; non ho alcuna intenzione di stressarla con nuove analisi, ma le sue condizioni sono vistosamente migliorate fin dalla prima settimana di sommininistrazione (anche se la casa produttrice afferma che per ottenere dei risultati spesso è necessario aspettare un mese): è vigile, abbastanza attiva, e mangia spesso da sola. I segni clinici dell’uremia che erano evidenti prima della terapia (il caratteristico odore, la scialorrea causata dall’urea in eccesso che, non essendo smaltita dal rene si riconverte in ammoniaca e viene eliminata attraverso le mucose) sono completamente spariti.

Penso sia importante specificare che altri probiotici (come il Renal Advanced), che ho provato prima dell’Azodyl, non hanno dato risultati apprezzabili. Chiaramente ad essere rilevante non è la mia esperienza con un solo caso, sono gli studi che sono stati effettuati e le migliaia di casi che seguono da anni nelle migliori cliniche veterinarie negli USA.

Pensavo fosse importante rendere disponibili su un sito animalista queste informazioni, perché, vista la diffusione endemica dell’insufficienza renale, e il fatto che si tratta di una malattia incurabile, alleviarne i sintomi può fare una grossa differenza per tantissimi animali. Colgo l’occasione per segnalarvi anche questi siti, che ho trovato estremamente utili nel gestire la malattia della mia gatta; a tutti e due sono collegate delle mailing list:
www.felinecrf.org
www.felinecrf.com

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