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Dalla loro parte No alla caccia

[Comunicato LAV] In UE le foche non saranno più cacciate.

CORTE DI GIUSTIZIA UE CONFERMA STOP A CACCIA COMMERCIALE DELLE FOCHE. RESPINTO IL RICORSO PER L’ANNULLAMENTO DEL REGOLAMENTO COMUNITARIO N.1007/2009.

LAV: UNA PRIMA IMPORTANTE VITTORIA, MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA, ALTRI DUE RICORSI PENDENTI

Con sentenza resa pubblica in queste ore, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto una volta per tutte il primo ricorso avanzato nel 2010 dai cacciatori di foche contro il Regolamento comunitario che vieta il commercio di prodotti derivanti dall’uccisione delle foche.

La stragrande maggioranza dei cittadini europei (72% secondo sondaggio Ipsos MORI del 13 luglio 2011) è fortemente contraria all’uccisione delle foche per finalità commerciali, quali la produzione di pellicce, grasso o carne. Siamo contenti, – dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV Campagne anti-pellicce che la Corte Europea abbia deciso di respingere questo ricorso. Si è trattato di un tentativo di minare la legislazione comunitaria, frutto di un processo democratico attento alle istanze della società europea. L’industria del commercio dei prodotti di foca deve semplicemente prendere atto che in Europa non c’è spazio per un simile mercato”.

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Dalla loro parte News No alla caccia

Protesta contro il governo tedesco: cani e gatti non sono cacciagione!

Le leggi che regolamentano la caccia nei vari Länder tedeschi prevedono che si possa sparare a cani e gatti che si allontanino di 200, 300, 500 m dal centro abitato (dipende dai singoli Länder). Il sito della protezione animali tedesca, Deutscher Tierschutzbund, che tiene anche il registro degli animali domestici, che qui non è obbligatorio, nè comunale, mi ha confermato che è tutto vero. Si parla di cifre spaventose di animali domestici che ogni anno vengono assassinati da individui in possesso di regolare licenza di caccia. Il pretesto sarebbe la salvaguardia della fauna del bosco.

Le cifre degli animali domestici abbattuti non sono ufficiali, solo alcuni Länder hanno pubblicato una statistica. Comunque la maggior parte dei siti anticaccia e animalisti parla di cifre che oscillerebbero tra i 300.000 gatti e 40.000 cani l’anno. Questi numeri derivano dal censimento degli animali spariti e mai più ritrovati, perchè pare che i cacciatori si disfino all’istante dei corpi degli animali abbattuti (cosa che, invece, non succede quasi mai in caso di investimento). È una valutazione difficile e molte variabili entrano in gioco. Per esempio, quanti di questi animali saranno stati rubati per finire in un qualche laboratorio? I casi di sperimentazione sugli animali sono purtroppo aumentati in Germania come nel resto dell’Europa.

Il DTB ha iniziato una campagna di email e anche una raccolta firme perchè in alcune regioni la legge verrà rinnovata.

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Dalla loro parte No alla caccia No alla vivisezione Veg*

Immagina di essere…

Se c’è una cosa che adoro da sempre è usare la mia immaginazione.
Mi capita di immaginare di tutto, dalle cose più insignificanti a quelle più complesse.
Una delle cose che più mi piace immaginare è di trovarmi nella condizione altrui.

Mi capita di immaginarmi nel turista che gira senza meta per la città e quindi provo ad immaginare cos’è che pensa e cos’è che cerca e cos’è che più apprezzerà.
Mi capita di immaginarmi in colui che chiede l’elemosina e quindi provo a capire cosa prova, cosa pensa, cosa sente e cosa può fargli più piacere.
Mi capita di immaginarmi nello straniero che fa un lavoro sottopagato e demotivante (praticamente da schiavo) e che tra l’altro viene mal visto dai tanti razzisti che si dichiarano non razzisti ma ***

Andando ancora oltre mi capita persino di provare ad immaginarmi nel mio cane – quando devo uscire e lasciarlo solo in casa – pensando: “si annoierà? cosa farà? e se avesse bisogno?

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No alla caccia

Nuove norme per la caccia in Lombardia.

Cambiano le norme sulla caccia in Lombardia. Il Consiglio regionale ha approvato un provvedimento (relatore Mauro Parolini, Pdl) che introduce alcune modifiche alla legge regionale che disciplina l’attività venatoria. La prima novità riguarda gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, permettendo ai cacciatori di esercitare l’attività venatoria anche in un ambito al di fuori di quello di residenza.

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No alla caccia

Il mondo dei cacciatori. La testimonianza di un “pentito”.

Credo che non ci sia niente di male a rinnegare una scelta di vita consolidata e seguita alla lettera per anni.
Parlo di rinunciare ad essere cacciatore ed appendere i fucili al chiodo.
Penso che sia davvero una mossa coraggiosa riuscire a ribaltare qualcosa del comportamento che in momenti particolari della propria esistenza abbia condizionato il nostro percorso esistenziale. Gli amici, i parenti, i familiari, l’ambiente sociale in cui siamo inseriti esercitano delle pressioni fortissime che quasi ci obbligano ad atteggiarci in certa maniera anziché in un’altra. Il condizionamento rappresenta il confine fra l’essere escluso ed il partecipare: la frontiera fra il condividere e la solitudine.
Spesso certe scelte sono quindi obbligatorie, particolarmente in quelle piccole realtà sociali dove sei esposto al giudizio di tutti e dove il comportamento deviante salta all’occhio troppo evidente ed offende il patrimonio culturale di tutti.