Ecco la striscia coltivata a ceci, pallidi dentro le loro bucce puntute;
ecco le siepi di grossi pomodori lungo il solco umido,
ecco un campicello che sembrava di narcisi ed era di patate,
ecco le cipolline tremule alla brezza,
ecco i cavoli solcati dai bruchi verdi luminosi.
Nugoli di farfalle bianche e giallognole volavano di qua e di là,
posandosi, confondendosi coi fiori dei piselli: le api ronzavano lungo i muriccioli,
come dorate dal polline dei fiori su cui si posavano.
Una fila di papaveri s’accendeva tra il verde monotono del campo di fave.
E un silenzio pesante e odoroso scendeva con le ombre dei muriccioli
e tutto era caldo in quell’angolo di mondo recinto dai fichi d’India
come da una muraglia vegetale.
Fra una canna e l’altra, sopra la collina, le nuvole passavano bianche e tenere come veli.
G. Deledda tratto da Canne al vento